8 Marzo, Spi Cgil Calabria e Coordinamento Donne Spi: “Donne penalizzate nel lavoro e non solo”

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L’8 marzo non è solo una data simbolica, ma un’occasione per accendere i riflettori sulle disparità di genere che ancora oggi penalizzano le donne in ogni ambito della società. Lo Spi Cgil Calabria e il Coordinamento Donne Spi Calabria dedicano questa giornata alle donne di ieri e di oggi, con una serie di eventi e iniziative diffuse su tutto il territorio regionale.

L’obiettivo è rilanciare la cultura della parità, avviata nel 1968, ma ancora lontana dall’essere pienamente realizzata. Una parità che non si limiti alla sfera lavorativa, ma abbracci ogni aspetto della vita sociale, riconoscendo il valore della maternità e del lavoro di cura, senza trasformarli in ulteriori penalizzazioni per le donne.

Disparità economiche e contratti precari: i numeri dell’8 marzo

In occasione dell’8 marzo, Spi Cgil e Coordinamento Donne Spi riportano i dati allarmanti emersi dal rendiconto di genere dell’Inps. In Italia, le donne guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli uomini per le stesse mansioni, con punte che raggiungono il 30% in alcuni settori.

A questa disparità retributiva, si aggiunge la piaga del lavoro part-time: il 64,4% delle donne lavora con contratti ridotti, spesso non per scelta, ma per la mancanza di opportunità stabili. Un divario che, nel tempo, si riflette anche nelle pensioni, con assegni mediamente inferiori rispetto a quelli percepiti dagli uomini.

Lavoro di cura e carichi familiari: il peso sulle spalle delle donne

L’8 marzo è anche un momento per riflettere sul lavoro di cura non retribuito, che grava quasi interamente sulle donne. I dati Inps del 2023 parlano chiaro: le donne hanno utilizzato 14,4 milioni di giornate parentali, contro appena 2,1 milioni utilizzate dagli uomini. Un divario che racconta una cultura familiare ancora fortemente sbilanciata.

8 marzo in Calabria: una realtà ancora più difficile

In Calabria, la condizione femminile è ancora più critica. Secondo il rapporto Bes dell’Istat, nella regione lavora una donna su tre, con una situazione che peggiora ulteriormente nelle aree interne e in quelle più svantaggiate, dove lavoro nero e sfruttamento sono ancora fenomeni diffusi.

Proprio per questo, Spi Cgil e Coordinamento Donne Spi sostengono con forza i referendum sul lavoro, convinti che solo attraverso una riforma strutturale del sistema e una stretta sul precariato e i licenziamenti illegittimi si possa costruire un futuro più giusto ed equo per tutte.

Violenza di genere e nuove generazioni: il messaggio dell’8 marzo

Il messaggio dell’8 marzo non può ignorare il drammatico aumento dei casi di violenza sulle donne. È fondamentale lavorare su una nuova consapevolezza culturale, soprattutto tra i giovani, per spezzare la catena di quel modello patriarcale che considera la donna come un oggetto.

In questa direzione si inserisce il nuovo progetto di analisi e approfondimento sul disagio giovanile, promosso dal Coordinamento Donne Spi, che coinvolge esperti e professionisti per studiare le cause di questo corto circuito relazionale tra uomini e donne, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e della parità a partire dalle nuove generazioni.

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