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A Gaeta per parlare di scippo al Sud. Proposta l’istituzione di una commissione d’inchiesta ad hoc al ministro Fitto

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Di Rosella Cerra, Roberto Longo e Cinzia Lamberti

A Gaeta, al raduno annuale sulla commemorazione di quella che fu l’ultima resistenza del Regno delle due Sicilie prima della caduta, si è parlato di “Scippo al Sud”.

Nelle immagini seguenti, gli autori del libro sul 34% e gli organizzatori dell’evento, lo storico “Capitano” Alessandro Romano e il presidente del Movimento Neoborbonico Gennaro De Crescenzo.

La prima giornata dello storico evento, è stata dedicata alla presentazione di libri che parlano di Sud, di questione meridionale e della memoria identitaria del Regno delle due Sicilie che, prima dell’unità d’Italia, era la quinta potenza in Europa.

E si è parlato di “Scippo al Sud”, iniziato all’indomani della formazione del Regno d’Italia. un intero capitolo del libro “34% la storia di una legge per il Sud – La questione meridionale a Bruxelles” è dedicato a questo tema. Citando anche Nicola Zitara, che forse per primo, e con approfonditi studi, era giunto a documentare l’ammontare delle cifre sottratte al Regno delle Due Sicilie per formare l’Italia.

Uno scippo che ancora continua. E che consiste in circa 60/50 miliardi all’anno per mancati investimenti alle regioni del Sud Italia, ove risiede il 34% circa della popolazione italiana. È una storia che abbiamo raccontato molte volte, e che abbiamo scritto in un libro. Che vuole essere anche un libro di denuncia.

L’inerzia della politica e il silenzio della grande stampa

Si denuncia l’inerzia della politica a far rispettare una legge del 2018 che stabilisce la ripartizione della spesa dello Stato in conto capitale in proporzione al numero della popolazione, che al Sud è del 34%, che avrebbe comportato cospicui investimenti al Sud.

E si denuncia anche il silenzio della grande stampa nazionale su questa omessa applicazione di una legge dello Stato.

Sono già state fatte due interrogazioni parlamentari, una nel 2020 e una nel 2023. A nessuna delle due è stata data risposta.

Commissione d’inchiesta bicamerale sullo “scippo al Sud”

Dopo molti incontri con sindaci e amministratori, è emersa la necessità di rivolgersi direttamente al ministro per il Sud Raffaele Fitto. Ossia di chiedere l’istituzione di una Commissione d’inchiesta bicamerale che faccia luce sulla mancata attuazione della legge e sull’ammontare della cifra “negata” a Sud.

“Operazione verità” sparita

In passato era già stata richiesta una “Operazione Verità” sullo scippo al Sud dall’allora presidentessa della Camera Carla Ruocco. Ed era emersa la stessa cifra, 61 miliardi. Era il giugno 2019. stessa denuncia anche dal ministro di allora per gli Affari Regionali Francesco Boccia: «Alle spalle abbiamo un buco da 61 miliardi. Risorse che dovevano essere garantite in maniera equa al Mezzogiorno. Invece dal 2001 al 2019 la quota media di trasferimenti al Sud non è mai andata oltre il 24%, con picchi del 28% e del 19%. Quando avrebbe dovuto essere garantito il 34%». Di quella “operazione verità” non se ne seppe più nulla. ecco perchè è necessario conoscere e riconoscere la “verità”.

Autonomia differenziata e clausola del 34%

A tutto ciò è da aggiungere la proposta di legge di Calderoli sull’autonomia differenziata, che di fatto determinerebbe un impoverimento delle casse dello Stato. Ossia l’ammontare delle risorse per le spese in conto capitale, che di fatto annullerebbe la legge per il Sud.

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