Le accise sulla benzina non vengono tagliate ed il prezzo del carburante schizza. Le promesse vengono smentite dai fatti e dai un video.
Accise: Meloni e il governo del non cambiamento
Il governo non taglia le accise ed il prezzo della benzina schizza. Il 2023, addirittura allo scattare della mezzanotte, ha visto un impennata mostruosa del prezzo della benzina in Italia. Un dato che il governo, il quale tramite Matteo Salvini e l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva promesso di tagliarle via interamente, si è trovato a fronteggiare.
Niente cambio di rotta. In sostanza, niente cambiamento. Dopo il retro front sul pos, in cui l’Ue ha messo lo zampino imputandola come misura liberticida, ecco la nuova retromarcia. Una retromarcia senza specchietti, che rischia di far andare a sbattere l’auto del Governo prima del tempo. Si parla appunto di automobili, o meglio di autovetture, proprio da una di quelle Giorgia Meloni “svelava” il grande inganno dello Stato ai danni del consumatore. Tutti ricorderanno, infatti, il famoso video dalla macchina con la quale l’allora leader dell’opposizione si recava dal benzinaio. Giorgia Meloni tirava fuori cinquanta euro dalla tasca con la quale fare benzina alla sua autovettura per poi prodigarsi in un vero e proprio spot promozionale. Al suono di “lo sapevate che?” svela che 35 di quegli euro li intascava lo Stato.
Il video del cambiamento ed il video del non cambiamento: la retromarcia sulle accise
Il famoso video che ritrae Giorgia Meloni mentre formula la propria retromarcia è disponibile su youtube, condiviso, tra gli altri, dal canale Vista.
Questa invece la famosa gag del 2019:
Ai più non sfuggirà che il secondo era semplicemente uno spot elettorale. Ci poteva anche stare un siparietto simpatico come quello in cui Giorgia Meloni mostra le sue doti d’attrice. Gli elettori, però, che l’hanno votata sulla base di quello spot come la prenderanno?
Facile dire: “Abbiamo preferito aiutare le famiglie in altri modi”. La frase che risuonerà più a lungo sarà, invece, sicuramente: “La realtà è diversa”. Dunque, ancora una volta, ci si fa eleggere con una campagna elettorale poi si approva soltanto la norma sul Rave party (tra l’altro molto criticata e che non ha avuto grande consenso nemmeno tra gli elettori di destra).
Fratelli d’Italia, però, cresceva fino a poco tempo fa. Che possa essere questa una delle battaglie dirimenti? Sulle accise il governo certamente ha avuto una pesante battuta d’arresto.