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Addio a Monica Mancuso: una figura indimenticabile per Aprilia

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L’11 febbraio 2025, la comunità di Aprilia ha pianto la scomparsa di Monica Mancuso, una donna che ha saputo incarnare i valori di dedizione, creatività e umanità. Da anni, Monica aveva preso le redini del locale di famiglia, il Gallo d’Oro, trasformandolo in un punto di riferimento per generazioni di aprili. Con la sua straordinaria precisione, ereditata dal padre, e l’insegnamento dei valori fondamentali impartiti dalla madre, Monica ha continuato a gestire l’attività familiare con un impegno che andava ben oltre il semplice lavoro. Il Gallo d’Oro, gestito con amore e cura, è diventato un rifugio accogliente, un luogo dove gli aprili si ritrovavano per condividere momenti di convivialità. I giardini, curati nei minimi dettagli dalla madre di Monica, nonna Elena, creavano un’oasi di tranquillità in mezzo alla città.
La comunità di Aprilia, che l’ha sempre considerata una vera signora, le deve molto. Monica ha insegnato che il lavoro può essere una fonte di gioia e di crescita, che il legame tra colleghi può trasformarsi in una vera famiglia. Le risate, le lacrime e i momenti di festa trascorsi insieme rimarranno impressi nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuta. Monica Mancuso lascia un vuoto incolmabile, ma i suoi insegnamenti e il suo spirito continueranno a vivere nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Non sarà un addio, ma un arrivederci, con la speranza di rivederla un giorno. La comunità di Aprilia la ricorderà sempre con affetto e gratitudine.

“Monica ha sempre aperto le porte del suo locale a tutti, facendo sentire ogni cliente parte di una grande famiglia. Coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco sanno che Monica era molto più di una semplice imprenditrice. Era una donna esemplare, una madre, una figlia e una moglie che non si vantava mai dei suoi successi, poiché il suo operato parlava da solo. La sua carica e il suo entusiasmo saranno impossibili da sostituire. Monica non era solo un datore di lavoro; era una leader che si è sempre messa al fianco del suo staff, lavorando con loro e per loro. Non ha mai cercato la gloria personale; il suo scopo era fare ciò che amava, e il suo lavoro era la sua vita. La sua umiltà e la sua capacità di fare l’impossibile con poco la rendevano una figura centrale, anche se lei stessa non cercava mai di stare sotto i riflettori”, concludono i dipendenti, distrutti dalla scomparsa, Nelma Suellen, Marco, Emanuela, Jussara, Serena, Martina, Tina, Blad, Zaccaria, zio Elio, Milena.

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