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Aracy de Carvalho: “l’angelo d’Amburgo” che salvò centinaia di ebrei

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Aracy de Carvalho fu soprannominata “l’angelo d’Amburgo” per aver salvato centinaia di ebrei dando loro passaporti per raggiungere il Brasile.

Aracy de Carvalho era una diplomatica brasiliana che aiutò gli ebrei a fuggire dalla Germania nazista, negli anni tra il 1938 e il 1942, fornendo loro passaporti – i cosiddetti “passaporti per la libertà” – così da poter raggiungere il Brasile e scampare a un’inevitabile morte.

La vita e la missione di Aracy: come salvò gli ebrei dalla persecuzione nazista

Aracy de Carvalho nacque a Rio Negro il 5 dicembre 1908 da madre tedesca e padre di origini portoghesi-brasiliane. Nel 1936 iniziò a svolgere il ruolo di diplomatica, operando nel settore dei passaporti per il Consolato brasiliano in Germania.

“L’angelo d’Amburgo” sfruttò la sua posizione per salvare centinaia di ebrei. Come? Omettendo di scrivere sui visti la “J” rossa, segno di riconoscimento che identificava gli ebrei e che, se segnata, avrebbe impedito loro di partire per mettersi in salvo.

A questa operazione di salvataggio contribuì anche il viceconsole João Guimarães Rosa, che diventò poi il suo secondo marito.

Aracy rimase in Germania fino al 1942, anno in cui riuscì finalmente a tornare nel suo paese d’origine. Morì all’età di 102 anni, il 28 febbraio 2011, dopo una lunga vita vissuta per aiutare il prossimo.

Aracy de Carvalho e il riconoscimento “Giusto tra le Nazioni”

Nel 1982 Aracy ottenne il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”, che consiste nell’apporre nel “Giardino dei Giusti” i nomi di tutti coloro i quali pur non essendo ebrei, durante la Seconda guerra mondiale, hanno messo a rischio le proprie vite per salvare la popolazione perseguitata.

Il Giardino ufficiale si trova nella città di Gerusalemme, ma sul suo modello ne sono sorti altri; anche in Italia, dove ce ne sono 79, il primo dei quali è stato il “Giardino dei giusti di tutto il mondo” di Milano istituito da Gabriele Nissim nel gennaio del 2003.

27 gennaio Giornata della Memoria per le vittime ebraiche: Il ricordo di Aracy de Carvalho e di tanti altri
che hanno operato per salvare gli ebrei

Tra non molti giorni ricade il 27 Gennaio, Giornata della Memoria istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005.

Come ben sappiamo, la Giornata della Memoria riporta al ricordo le milioni di vittime innocenti brutalmente uccise nei campi di sterminio.

La scelta del giorno in cui celebrare la commemorazione è ricaduta proprio sul 27 gennaio, poiché in quella stessa data nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono gli ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz, mettendo fine all’orrore.

Una giornata “PER NON DIMENTICARE” un abominio che ha colpito non solo il popolo ebraico, ma l’intera umanità.
In ricordo della Shoah molte sono le iniziative che prendono piede in Italia. Soprattutto nelle scuole, dove l’argomento dell’Olocausto viene approfonditamente trattato per rendere consapevoli e responsabilizzare anche le nuove generazioni, affinché mostruosità del genere non si ripetono mai più.

Durante questo periodo molti scelgono di andare in visita nei campi di concentramento. Ad esempio, ad Amsterdam molto gettonata è la casa di Anna Frank.

Aracy è solo uno dei tanti “angeli” che hanno aiutato gli ebrei, ricevendo riconoscimenti per i loro atti di eroismo e per aver dimostrato umanità in mezzo a tanta disumanità.

La miniserie brasiliana e il film dedicato ad Aracy de Carvalho

Sulla vita di Aracy è stata realizzata una miniserie brasiliana, intitolata Passaporte para Liberdade (“Passaporto per la libertà”), trasmessa anche in Italia nel 2022.
Oltre alla miniserie, nei cinema brasiliani è uscito un film a lei dedicato nel 2014, Angel of Hamburg. Il titolo richiama il soprannome con cui era stata denominata dagli stessi ebrei che avevano ricevuto il suo soccorso e per i quali Aracy era stata, per l’appunto, un vero e proprio angelo.

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