Argentina significa calcio e passione. Significa, soprattutto, Diego Armando Maradona e quindi Napoli.
Di Marco Manna
Rieccoci, non c’è niente da fare: la passione, il rispetto e l’amore. Napoli lo riserva a Diego Armando Maradona, sarà nei secoli e nei secoli usata contro gli stessi napoletani, per dare sfogo al razzismo represso che alberga in tutti quelli che non vogliono sforzarsi di capire un popolo che con i suoi pregi, e i suoi tanti difetti, resta unico.
Passionale e in alcuni casi anche crudele, ma che ha sofferto e avuto poche gioie, alcune di queste c’è l’ha regalate proprio Diego, e non solo nel calcio, ecco perché festeggiare la vittoria dell’Argentina era proprio il minimo.
Questo il resto d’Italia questo non lo potrà mai capire.
La forza calcistica rispecchia la forza economica del paese, concentrata al nord. Perché il calcio, come in tutti i settori (le industrie, le scuole, gli ospedali, l’infrastrutture), è concentrato in una sola parte del Paese. Nell’altra ci si deve arrangiare. Per questo le gioie, calcistiche e non, qui da noi sono ridotte al minimo.
Argentina: la festa di Napoli in onore di Maradona
Questa gioia partenopea per la vittoria dell’Argentina, in queste ore, sta dando l’ennesima opportunità, di usare il razzismo come forma di scherno verso i napoletani.
I peggiori restano alcuni nostri fratelli del sud: siciliani, calabresi, pugliesi e anche molti napoletani. Le loro battute razziste, continuano ad ingrassare lo strapotere di una sola parte di Nazione.
Qualcuno potrà dire ch’è solo calcio, ma sarà così? In realtà bisogna capire i fenomeni, da dove nasce l’astio verso il Sud, ma soprattutto verso Napoli. Forse perché Napoli, almeno nel calcio, è l’unica squadra del sud Italia, che ancora resiste, e l’unica che può mettere in discussione lo strapotere calcistico del nord.
Fino a che non si riuscirà ad unificare l’Italia con scuole, strade, ferrovie, ospedali e lavoro, la nazione resterà divisa, e ognuno cercherà la propria gioia, seguendo chi l’ha difesi, e fatti gioire grazie alle sue imprese.
Viva l’Argentina, viva Diego, viva Napoli.