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Assegno unico 2023, Isee da aggiornare per avere gli aumenti

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Assegno unico

L’assegno unico ed universale è una misura di sostegno al reddito delle famiglie con figli a carico, che ha sostituito quasi tutte le agevolazioni per i genitori, ad eccezione del bonus nido. Il rinnovo dell’assegno è automatico, ma i genitori beneficiari devono ricordare di rifare l’ISEE per ricevere la somma spettante proporzionata alla loro situazione economica.

Di Paolo Grasso

Assegno unico e la presentazione Isee

Anche se presentare l’ISEE aggiornato non è un vero e proprio obbligo ai fini della domanda e del riconoscimento dell’assegno unico e universale, il nucleo familiare che non lo presenta incasserà l’ammontare minimo previsto. Nel caso in cui l’ISEE non sia aggiornato entro il 28 febbraio, si riceverà solo l’importo minimo di 50 euro a figlio. Sarà comunque possibile comunicare l’ISEE anche nei mesi posteriori, e fino al 30 giugno prossimo, senza rischiare di perdere gli arretrati dell’assegno unico. 

Le modalità di ricalcolo

Per calcolare l’assegno unico ogni interessato deve presentare una nuova DSU per il 2023 e rinnovare l’ISEE. Inoltre, gli aventi diritti all’assegno unico devono rendere note eventuali modifiche alle informazioni anteriormente date all’Inps, come ad esempio maggiore età dei figli, nascita di altri figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazione dell’IBAN, ecc.

Il valore dell’assegno base per il figlio minorenne è di 175 euro al mese, previsto per i nuclei con ISEE non maggiore di 15 mila euro annui. L’importo cala via via di 0,5 euro all’aumentare di 100 euro del valore dell’indicatore ISEE, fino alla soglia massima di 40 mila euro di Isee. Superato anche questo valore, l’ammontare mensile resta fisso a 50 euro, ovvero il minimo. Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a € 30 mensili, che si riduce gradualmente fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari a € 40.000.

Infine, l’assegno unico sarà fatto oggetto di rivalutazione sulla scorta dell’andamento dell’inflazione. Lo scatto dell’8,1% atterrà non soltanto agli importi, a cominciare da quello base di 175 euro mensili, ma anche alle soglie ISEE in relazione a cui l’importo della prestazione viene modulato. L’assegno unico è un’agevolazione per gli utenti attivata grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia (PNRR), con lo scopo di sfruttare al meglio i dati dell’Istituto, offrendo un servizio innovativo e riducendo gli adempimenti burocratici per i cittadini. L’INPS agirà in automatico per i nuclei familiari che hanno diritto all’assegno unico, usando i dati dei propri archivi e facendo scattare il versamento con continuità dell’assegno.

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