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Cremlino: attacco droni nella notte

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La scorsa notte, due droni hanno tentato di attaccare la residenza del Presidente russo nel Cremlino.

L’attacco

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio due droni hanno tentato un attacco contro il Cremlino, venendo preventivamente neutralizzati dai sistemi elettronici di difesa aerea. La notizia arriva dall’agenzia stampa statale russa, Ria Novosti.

Il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, ha successivamente dichiarato che il Presidente Putin non si trovava nel Cremlino al momento dell’attacco. Peskov avrebbe successivamente dichiarato che “dopo l’attacco terroristico di oggi, non ci sono altre opzioni se non l’eliminazione fisica di Zelensky. Non è nemmeno necessario firmare l’atto di resa incondizionata.”

La smentita di Kiev sull’attacco al Cremlino

Mykhailo Podolyakconsigliere del presidente Zelensky, in un messaggio ai giornalisti avrebbe tuttavia dichiarato che “naturalmente l’Ucraina non ha nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino”.

La posizione di Kiev sarebbe quindi quella di sostenere che le forze armate ucraine sono impegnate in una guerra difensiva, e che un attacco diretto al Cremlino non risolverebbe alcun problema militare, ma anzi fornirebbe a Mosca pretesti per giustificare i propri attacchi contro i civili.

Intanto, la situazione tra Russia e Ucraina continua a essere caratterizzata da attacchi e scontri armati che hanno causato molte vittime. Secondo i servizi speciali russi (FSB), è stata sventata una serie di attacchi terroristici in Crimea, che sarebbero stati pianificati dalla direzione dell’intelligence militare ucraina. Gli obiettivi dell’attacco avrebbero incluso l’uccisione di alcune figure di spicco della leadership della penisola, annessa alla Russia nel 2014, e la distruzione di alcune infrastrutture.

Il presidente ucraino intanto tuona da una conferenza stampa a Helsinky: “Noi non attacchiamo Putin o Mosca. Noi stiamo combattendo sul nostro territorio difendendo le nostre città e villaggi. Non abbiamo abbastanza armi per poterlo fare. Non attacchiamo Putin, lo lasciamo al tribunale”.

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