Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 609.000 euro per danno economico alle casse regionali. La sentenza riguarda le “Covid Card”, tessere introdotte nel 2021 per certificare la vaccinazione anti-Covid, ma ritenute un inutile duplicato del Green Pass già in uso a livello nazionale. La decisione solleva interrogativi sull’utilizzo delle risorse pubbliche e sulle politiche adottate durante l’emergenza sanitaria. De Luca ha annunciato ricorso, sostenendo che le card fossero una misura necessaria per tutelare i cittadini durante la pandemia.
Covid Card in Campania: uno spreco da 3,7 milioni secondo la Corte dei Conti
Nel febbraio 2021, durante la pandemia da Covid-19, la Regione Campania introdusse le “Covid Card”, tessere digitali pensate per attestare l’avvenuta vaccinazione dei cittadini. Distribuite gratuitamente e collegate al sistema sanitario regionale, queste card avevano lo scopo di semplificare l’accesso a servizi pubblici e luoghi a rischio, garantendo maggiore sicurezza e rapidità rispetto ai documenti cartacei.
L’iniziativa, concepita come una risposta locale alla pandemia, anticipava le misure che sarebbero state poi adottate a livello nazionale. Tuttavia, con l’arrivo del Green Pass nel maggio 2021, le “Covid Card” persero rapidamente utilità, diventando di fatto inutilizzate. La Corte dei Conti ha giudicato il progetto, costato complessivamente 3,7 milioni di euro, uno spreco di risorse pubbliche, ritenendolo un duplicato inefficace. Questo ha sollevato interrogativi sull’efficienza e sulla coerenza delle scelte amministrative adottate durante l’emergenza.
La Corte dei Conti condanna De Luca: 609.000 euro di risarcimento per le Covid Card
Il 20 dicembre 2024, la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania ha condannato Vincenzo De Luca a risarcire 609.000 euro per danno erariale. La Corte ha ritenuto che le “Covid Card” fossero un inutile duplicato del Green Pass nazionale, comportando una spesa complessiva di circa 3 milioni di euro, giudicata ingiustificata rispetto ai risultati ottenuti.
La condotta di De Luca è stata considerata dolosa, attribuendogli una responsabilità diretta nel danno erariale. La sentenza ha anche sollevato riflessioni sull’efficacia delle risposte locali alle emergenze nazionali. In risposta, De Luca ha dichiarato: “Rivendico pienamente e con orgoglio le decisioni assunte a tutela della salute dei miei concittadini. Ovviamente, la sentenza sarà immediatamente impugnata. Non vorrei dover rispondere del reato di efficienza”. I prossimi passi legali potrebbero influenzare ulteriormente il dibattito sulla gestione delle risorse pubbliche.
Corte dei Conti: le implicazioni politiche per De Luca e il dibattito sul terzo mandato
La recente condanna della Corte dei Conti potrebbe avere ripercussioni significative per Vincenzo De Luca, sia come presidente della Regione Campania sia come figura politica nazionale. La sentenza ha suscitato critiche da parte di esponenti dell’opposizione, come Maurizio Gasparri di Forza Italia, che ha definito “disastrosa” la gestione delle risorse pubbliche da parte di De Luca.
All’interno del Partito Democratico, questa vicenda potrebbe riaccendere il dibattito sulla possibilità di un suo terzo mandato, un tema già controverso e divisivo. Sul piano amministrativo, la condanna sottolinea la necessità di bilanciare decisioni rapide in contesti emergenziali con il rispetto dei principi di trasparenza ed efficienza. Resta da valutare come questa vicenda influenzerà la fiducia dell’opinione pubblica, in un momento in cui le istituzioni regionali affrontano crescenti pressioni per una gestione più responsabile delle risorse pubbliche.