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Dal 16 al 22 novembre: IX edizione della settimana della cucina italiana nel mondo

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al 16 al 22 novembre 2024 l’Ambasciata d’Italia in Bulgaria in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Sofia e l’Agenzia ITA di Sofia, Confindustria Bulgaria e la Camera di Commercio Italiana in Bulgaria celebra la IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

I temi discussi

il tema di questa edizione sarà “Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione”. La rassegna di quest’anno mira a presentare la cucina italiana con particolare riferimento alle proprie radici tradizionali e al riconosciuto ruolo della Dieta Mediterranea per la tutela della salute, nel quadro di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile. Accanto agli aspetti legati alla salute e alla sostenibilità verrà data enfasi al tema delle tradizioni, in sinergia con il programma del Turismo delle Radici che mira a porre in rilievo il ruolo che le nostre comunità all’estero hanno dato alla diffusione del patrimonio agro-alimentare italiano nel mondo.

L’evento di apertura, ospitato presso il Circolo Italiano di Buenos Aires, ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore Fabrizio Lucentini, affiancato da Débora Rajtman, Direttrice di Festival e Serate Culturali del Governo della Città, dal Console Generale d’Italia a Buenos Aires Carmelo Barbera, dalla Vicedirettrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires Giuliana Gentile, e dal Direttore dell’Agenzia Italiana per il Commercio con l’Estero di Buenos Aires, Gianni Loreti.

Cos’è la Dieta Mediterranea

La dieta mediterranea è uno stile di vita, più che un semplice elenco di alimenti. Si tratta di un regime alimentare, tipico dei Paesi dell’area mediterranea. Tantissimi studi l’hanno associata a innumerevoli benefici per la salute; soprattutto sul fronte della prevenzione di tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Nel 2010 l’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Ma la dieta mediterranea è molto di più. E’ uno stile di vita più che di un semplice modo di mangiare, molto più di uno schema alimentare; piuttosto un insieme di conoscenze, abitudini sociali e tradizioni culturali che sono state storicamente tramandate dalle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo a partire dall’immediato dopoguerra.

Possiamo intendere la dieta come una piramide, nella quale sono inseriti gli alimenti che si possono mangiare seguendo le giuste quantità. Alla base della piramide alimentare ci sono tante verdure, un po’ di frutta e cereali. Successivamente troviamo il latte e i suoi derivati (quelli a basso contenuto di grassi). L’olio extravergine è la prima scelta, il condimento per eccellenza e non il burro, come d’abitudine nei paesi nord europei. Assieme ad aglio, cipolla, spezie ed erbe aromatiche, al posto del sale, sono i condimenti migliori per i nostri piatti in stile mediterraneo. Altri grassi buoni oltre a quelli dell’olio ci vengono forniti dalla frutta a guscio e dalle olive. Verso il vertice della piramide alimentare, ci sono gli alimenti da consumare non ogni giorno, ma settimanalmente: pesce e legumi, con almeno due porzioni a settimana per garantire il giusto apporto proteico. Per quanto riguarda le uova invece, da 1 a 4 a settimana. Al vertice della piramide ci sono infine gli alimenti da consumare con moderazione: due porzioni o meno a settimana per le carni rosse mentre quelle processate (affettati, salumi ecc..) sarebbero da consumare con ancor più con attenzione. Infime, purtroppo, i dolci…da consumare il meno possibile.

L’inventore della dieta mediterranea

Il primo a dimostrarne l’efficacia in maniera scientifica? Un italiano? No, lo statunitense Ancel Keys.

Nato nel 1904 a Colorado Spring, fu biologo, fisiologo e nutrizionista presso l’Università del Minnesota. Inviato al seguito delle truppe durante la Seconda guerra mondiale si occupò, per conto del Ministero, di un ampio programma sull’alimentazione.

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