Home Scienza Salute Fascicolo Sanitario Elettronico: tutto quello che c’è da sapere

Fascicolo Sanitario Elettronico: tutto quello che c’è da sapere

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Fascicolo Sanitario Elettronico (Foto Ministero della Salute)

Entro la fine del 2024 il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) diventerà uno strumento operativo per i cittadini. Questo offrirà una serie di servizi utili per semplificare l’accesso alle cure e migliorare la qualità dell’assistenza. Il nuovo logo presentato durante la conferenza stampa, rappresenta una croce che si degrada in pixel e c’è poi un tricolore.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è già attivo per alcune funzioni amministrative ma con differenze tra le regioni. Il termine per la sua piena entrata in vigore è fissato dal PNRR a giugno 2026. Tuttavia l’obiettivo del Governo è di anticipare questa data.

Fascicolo Sanitario Elettronico: il fondamentale ruolo dei medici di famiglia

I medici di famiglia avranno il compito di caricare i dati dei pazienti nel FSE in tempo reale. Per questo motivo è stata avviata un’interlocuzione e una formazione ad hoc per la categoria. Inoltre per garantirne il successo, è prevista anche una massiccia campagna di formazione per gli operatori sanitari e una campagna informativa per i cittadini.

“Il FSE non aggraverà ma bensì rappresenterà una ‘sburocratizzazione’ del lavoro del medico di base”– ha spiegato Butti. “I medici potranno dedicare più tempo ai loro pazienti grazie alla riduzione degli adempimenti cartacei”. Oltre che un alleato fondamentale nella gestione delle emergenze, assumerà quindi un ruolo chiave nella lotta alla burocrazia in ambito sanitario.

Il Ministro Schillaci: “FSE motore della rivoluzione digitale della sanità”

“Il Fascicolo Sanitario Elettronico avrà una ricaduta importante sulla vita quotidiana dei cittadini. Semplificherà l’accesso ai servizi sanitari e aiuterà a garantire continuità assistenziale ovunque ci si trovi”. Lo ha affermato il Ministro della Salute Orazio Schillaci durante un convegno dedicato all’avanzamento del FSE 2.0. Ha poi proseguito: “Il FSE è una delle più grandi sfide del Pnrr Missione Salute e ci aiuterà a creare un sistema efficiente, meno costoso e capace di dare risposte tempestive ai bisogni di salute”.

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo essenziale nel funzionamento del FSE, contribuendo a ottimizzare l’organizzazione e l’analisi dei dati. In una fase successiva il sistema si aprirà alla condivisione dei dati con altri Paesi europei, un fattore che si rivelerà particolarmente utile per i pazienti che necessitano di cure mediche all’estero.

Come funziona e cosa si può fare con il Fascicolo Sanitario Elettronico

Per accedere al FSE è necessario essere in possesso di un’identità digitale (SPID) o della carta di identità elettronica. Una volta effettuato l’accesso, sarà possibile consultare i propri dati sanitari e usufruire dei servizi disponibili. La privacy dei cittadini è garantita da rigorosi protocolli di sicurezza. I dati sanitari saranno accessibili solo a coloro che hanno un legittimo interesse a consultarli. Ogni cittadino ha inoltre il pieno controllo sui propri dati e la facoltà di oscurare qualsiasi informazione clinica che ritenga sia sensibile. In aggiunta, è possibile esprimere il proprio dissenso all’inserimento di documenti sanitari pregressi, risalenti a eventi clinici antecedenti al 19 maggio 2020. Tale opzione può essere esercitata tramite il servizio online nel Sistema Tessera Sanitaria: “FSE – Opposizione al pregresso”, attivo fino al 30 giugno 2024.

Come annunciato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione – Alessio Butti – durante la conferenza stampa per la presentazione del nuovo logo del FSE 2.0, entro il 2024 saranno attive quattro nuove funzioni. Sarà possibile effettuare il pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o la revoca del medico e la consultazione dei referti di esami e diagnostica per immagini.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 si configura oggi come un vero e proprio strumento di cura e prevenzione, ponendo l’Italia tra i paesi europei all’avanguardia in questo campo.

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