Gp di Las Vegas in archivio con notevole spettacolo in pista in una gara vivace e ricca di sorpassi. A piloti e team fa storcere notevolmente la scarsa organizzazione e gli orari giudicati completamente sbagliati.
Nothing just an inchident sempre di attualità
Nothing just an inchident citava un vecchio video di Charles e Max ai tempi dei kart dove se l’erano date di santa ragione. E cosi Max commenta la partenza del terzo Gp di Las Vegas della storia della f1 ( primo in assoluto nel nuovo layout, gli altri due si corsero nel parcheggio del Caesar Palace). Super Max ritarda tantissimo la staccata finendo per ostacolare Charles nel tentativo di difendersi dall’attacco del tre volte campione olandese. Ne consegue successivamente una penalità di 5 secondi inflitta al campione del mondo, che commenta ringraziando gli steward e mandando i propri saluti. Ripresa la leadership tuttavia, Charles non riesce a concludere al primo posto quella che stesso da lui è stata definita come la miglior gara della sua carriera (seppur breve) in Formula 1 per una Safety car uscita al giro 27 in seguito ad un contatto tra George Russel (Mercedes) e lo stesso Max Verstappen, nel tentativo di rimontare Charles in testa dopo il pit stop. Nel finale con una gomma più vecchia dei due RedBull e afflitto dal graining, riesce a strappare all’ultimo giro il secondo posto a Checo Perez con un sorpasso ai limiti del clamoroso.
Il leone omaggia Elvis in Nevada mentre il cavallino rimonta e vede Mercedes nell’ultimo appuntamento di Abu Dhabi
La gara consegna lo stesso verdetto che va avanti da inizio stagione. Max e la sua RB19 sono semplicemente un duo concesso alla storia tra quelli più dominanti di sempre. Nemmeno un super Charles ed una SF-23 che ha sposato il circuito del Nevada nel migliore dei modi riescono a detronare il leone olandese. Complice la safety car e una gomma più giovane del monegasco, Max dà prova ancora una volta che per quest’anno è stato semplicemente imbattibile. Anche quando alla pari, per nessuno è facile battere un uomo diventato macchina. Il cavallino dalla sua si porta dietro tanto rammarico per la penalità scontata da Carlos Sainz per un tombino saltato in pista che ha completamente distrutto la sua vettura nella giornata di venerdì. Senza quella penalità scontata per la sostituzione del pacco batterie, Carlos sarebbe partito al fianco del compagno di squadra e avrebbe senz’altro permesso una gestione gara diversa al team di Maranello. Tuttavia è riuscito a risalire fino alla sesta piazza, permettendo alla rossa di ridurre il distacco nel costruttori da mercedes a soli 4 punti.
GP di Las Vegas da rivedere in termini organizzativi e logistici
Tuonano team principal e piloti sulla scarsa gestione degli orari di un Gp che seppur dimostratosi un successo, non è stato esente da critiche (forse fin troppe) e problemi figli della gioventù del progetto. Gli orari sia in Europa che in Usa han fatto registrare un notevole stress sugli addetti ai lavori e gli stessi membri dei team. Sul piano logistico il lavoro per aprire e chiudere un tracciato del genere è immane, e ne hanno fatto le spese gli spettatori delle Libere, cacciati dalle tribune in piena notte a sessione ancora in corso proprio per permettere un deflusso ordinato e la successiva riapertura delle strade. Il tombino e l’incidente di Sainz nelle libere han di fatto stravolto l’intero programma del weekend. A farne le spese sul piano fisico sono stati anche gli stessi piloti complice il Jet Lag e gli orari notturni del gp.
Nonostante le numerose critiche pervenute, ritengo il gp un completo successo che ha saputo regalare nuovi standard in termini di spettacolo e azione in pista.