Rita Fiordalisi, docente, saggista e già direttrice della Biblioteca Nazionale di Cosenza, è stata insignita di recente del Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia per la “tutela dei beni librari ed archivistici”.
La sua ultima fatica letteraria, il romanzo “Il Canto del Pettirosso. Storia di un palazzo fra amori, passioni e lotte”, è stato di recente presentato proprio negli spazi della Biblioteca Nazionale di Cosenza. Nelle foto seguenti alcuni scatti della presentazione.
Pubblichiamo la recensione di Anna Maria Ventura
«Molti libri scivolano via dalle mani appena li abbiamo letti, per finire in fondo ad uno scaffale di libreria, dove li avvolgera’ la polvere dell’oblio. E vanno via anche dalla mente, senza lasciare traccia, perché finiscono in un cassetto della memoria che, molto probabilmente, non verrà mai aperto. Non è così per i libri di Rita Fiordalisi, che catturano intelletto e anima e vi lasciano emozioni e suggestioni, ma anche conoscenza e patrimonio culturale. Autrice di oltre cento pubblicazioni tra articoli, saggi e narrativa, la Fiordalisi è persona stimata e apprezzata nel panorama culturale calabrese e nazionale per aver diretto la Biblioteca Nazionale di Cosenza, dove ha lasciato il segno per le innumerevoli iniziative e gli innovativi progetti.
Il Canto del Pettirosso. Storia di un palazzo fra amori, passioni e lotte, ApolloEdizioni, è la sua ultima fatica letteraria, nel senso vero della parola, perché frutto di un lavoro di ricerca tra archivi di stato e privati, tra biblioteche, per visionare e leggere numerosissimi libri e documenti. La Fiordalisi è appassionata studiosa e ricercatrice storica, che ha il dono e il privilegio di trasformare i dati della ricerca in racconti e romanzi in cui personaggi “veri” della piccola e grande storia, senza perdere la loro autenticità, diventano eroi ed eroine di mondi affascinanti e remoti, avvolti nell’aura di trame avvincenti fra amori, passioni e lotte.
Il Palazzo nobiliare di Acri al centro del romanzo
Al centro del romanzo vi è la storia di un palazzo nobiliare di Acri in provincia di Cosenza, il Palazzo Sanseverino Falcone, fatto costruire per volontà del principe Giuseppe Leopoldo Sanseverino, principe di Bisignano, nel XVII secolo. Attraverso la narrazione viene riscritta la storia del luogo, i personaggi che vi hanno dimorato, gli amori e le passioni che sono sbocciati. Il principe Luigi Sanseverino figlio di Leopoldo, s’innamora di una cantante lirica, Rosa Pettirossi e la porta a vivere nella residenza di Acri. Attraverso le vicissitudini di questa relazione vengono narrati una serie di eventi storici: il brigantaggio, le violenze, l’eversione feudale di Napoleone con il declino dei principi Sanseverino e del nobile palazzo. Successivamente, con il matrimonio tra Raffaele Falcone e Maria Carmela Sanseverino, figlia naturale del principe Luigi, il palazzo ritorna alla bellezza originale e ad essere fulcro di vita.
Forte impulso alla cultura del Meridione
Opere come questa di Rita Fiordalisi danno un forte impulso alla cultura di tutto il Meridione, data l’importante, massiccia e incisiva presenza nella storia d’Italia della famiglia Sanseverino prima e della famiglia Falcone, dopo, protagonista della seconda parte del libro.
Rita Fiordalisi ha fatto un lavoro egregio, sia di ricerca storica che di intreccio narrativo; il romanzo è un equilibrio virtuoso tra i fatti storici e il coinvolgimento emotivo, dato dalla complessità dei personaggi. La vita di Rosa Pettirossi, la cantante amata del Principe Luigi II Sanseverino di Bisignano, non fu affatto facile e l’autrice ci restituisce questa complessità attraverso gli avvenimenti, le difficoltà e l’amore, senza tralasciare alcun aspetto di quella che è stata in quegli anni la storia del piccolo borgo di Acri.
Nel libro tutto ha un senso e tutto è funzionale al racconto, i personaggi sono vividi, reali ben centrati all’interno del mondo narrativo e coerenti con il contesto storico. L’autrice, dotata di grande equilibrio ed empatia, è riuscita a combinare sapientemente tutti gli elementi per fare un’opera coinvolgente ed al contempo istruttiva ed importante per la conoscenza del nostro passato, facendo emergere la storia di due famiglie, i Sanseverino e i Falcone di Acri, che hanno lasciato un’impronta di civiltà e di sviluppo anche in campo economico. E i Falcone, in particolare, hanno dato un contributo notevole alla lotta contro il brigantaggio. La storia, la letteratura e l’arte possono restituisce la memoria del sangue versato e il sacrificio di uomini, che hanno agito per il bene e la salvezza dell’intera comunità. E questo fa il bellissimo libro, il Canto del Pettirosso, di Rita Fiordalisi. Tanta storia, scritta e raccontata come un romanzo, ma pregna di fatti e persone che l’hanno vissuta sulla propria pelle, di luoghi di Calabria, belli e suggestivi, di borghi e Palazzi antichi, di un Palazzo in particolare, quello Sanseverino Falcone di Acri, dove è stata vissuta la grande storia d’amore fra un Principe ed una donna dal canto melodioso come un pettirosso. La sua voce melodiosa echeggiava nelle stanze di quel palazzo ed una scrittura melodiosa ha trasformato le parole in note musicali per descrivere la storia di questo palazzo tra amori, passioni e lotte. La scrittura di Rita Fiordalisi pur attenendosi al rigore della ricerca storica e dei documenti, è riuscita a compiere un’opera d’arte, che appassiona e trascina in mondi lontani».