Trionfa il Milan a Riyadh per 3-2. Una rimonta storica e ampiamente meritata per i rossoneri contro un Inter a tratti assai mediocre. Inzaghi finisce giustamente sotto processo.
Remuntada rossonera
Il Milan conquista l’ottava Supercoppa Italiana della sua storia. Una vittoria ampiamente meritata per quanto mostrato nei 90’ minuti di gioco. L’Inter era persino andata in vantaggio (senza neanche sapere lei come) per 2 reti a 0 dopo 47’ minuti, prima con Lautaro a primo tempo praticamente concluso e poi ad inizio ripresa con Taremi.
Un passivo francamente sconcertante per quanto visto nei primi 50’ minuti di gara. L’uomo che ha definitivamente spostato gli equilibri è stato Leao, subentrato proprio al 50’. Il minuto in cui tutto è cambiato. Perché il portoghese prima conquista la punizione (su cui Theo realizza il 2-1) e poi continua a seminare il panico nella retroguardia nerazzurra.
Inter completamente in bambola e salvata soltanto in più circostanze da Sommer.
La rete del pari arriva soltanto al minuto 80’ con Pulisic, che capta un cross dal fondo di Theo Hernandez e la spedisce alle spalle del portiere nerazzurro.
La rete del 2-2 è il colpo del K.O. definitivo per l’Inter che si lascia poi fare il 3-2 al 93’ da Tammy Abraham, che di tap-in mette dentro un cioccolatino molto invitante di Leao.
Un Milan da favola, che la vince sia con il gioco (dove ha annichilito l’Inter) e sia di carattere.
Per l’Inter è notte fonda. Perde la partita, si infortuna Calhanoglu e, dulcis in fundo, con Barella che abbandona il terreno di gioco furibondo con la panchina dell’Inter.
I campioni d’Italia lasciano per strada il primo trofeo stagionale con una prestazione francamente imbarazzante. Per il Milan è una vittoria importante che le permette di guardare al proseguo della stagione con un rinnovato ottimismo. La cura Conceicao inizia a fare effetto.
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