Home Attualità Il presidente Joseph aoun, un nuovo faro per il Libano?

Il presidente Joseph aoun, un nuovo faro per il Libano?

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Il 9 gennaio il parlamento di Beirut, ha nominato il capo dell’esercito, Joseph Aoun, come nuovo presidente del Libano, riempiendo il vuoto di potere che attanagliava la politica e l’economia del paese da oltre 2 anni.

Jospeh Aoun e la carica alla presidenza

Joseph Aoun, nasce il 10 gennaio del 1964, a Beirut. Di fede cristiana-maronita, Aoun, ha conferito una laurea in scienze politiche ed affari esteri ed ha inoltre ottenuto una laurea in scienze militari presso l’Accademia militare dell’esercito libanese.
Arruolatosi nel 1987, si è principalmente addestrato all’estero, specialmente in Siria e negli U.S.A. Nel 2015 venne nominato comandante della 9° brigata schierata al confine con Israele e successivamente, nel 2017, il governo libanese lo ha designato come comandante in campo delle forze armate del paese ( LAF).

La carica presidenziale era scoperta dall’ottobre del 2022, quando era scaduto il mandato del precedente presidente Michael Aoun.
Da quel momento in poi, il Parlamento Libanese aveva provato per ben dodici volte a nominare un successore. La difficoltà sta alla base del sistema confessionale di condivisione del potere in Libano, il quale prevede che la carica di presidente spetti a un cristiano maronita.
Inoltre la paralisi politica è dovuta anche a una profonda frammentazione del Parlamento, diviso tra i vari gruppi che rappresentano le varie minoranze religiose e le fazioni pro e contro Hezbollah.

Per eleggere il presidente della repubblica, quest’ultimo ha bisogno di una maggioranza di due terzi al primo scrutinio
( 86 voti su 128 seggi totali) e di una maggioranza semplice al secondo ( 65 ).
Aoun ha ottenuto al primo round 71 voti favorevoli e al secondo 99.
Tale vittoria, secondo alcuni analisti politici, è dovuta sia all’indebolimento del Partito di Dio, che ha ritirato il proprio candidato, Suleiman Frangieh, una settimana prima delle elezioni; sia all’attuazione del cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele.
La candidatura del comandante delle forze armate era stata anche sostenuta dall’Arabia Saudita, dagli Stati Uniti e dal Qatar, che sono inoltre i principali finanziatori del paese e dell’esercito.

Le nuove sfide del Libano

Il nuovo capo dello Stato avrà l’arduo compito di nominare il primo ministro, che secondo la legge libanese deve essere di religione musulmana-sunnita.
Quest’ultimo dovrà faticosamente impegnarsi per formare un esecutivo che ottenga la fiducia internazionale e dovrà in aggiunta attuare nuove riforme socio-economiche che possano risollevare il paese, oramai in default e devastato dalla guerra con Israele.

Nel discorso di insediamento, Joseph Aoun, ha dato la propria parola sul migliorare le relazioni diplomatiche “verso est e verso ovest” e di :<< ricostruire ciò che l’aggressione israeliana ha distrutto in tutto il libano>>.
Il presidente ha inotre sottolineato come il governo dovrà aumentare gli investimenti nelle forze armate nazionali, le quali ancora faticano a mantenere il monopolio della forza nel paese.
Ciò ha suscitato uno sguardo di preoccupazione sul futuro di Hezbollah, che durante le elezioni ha mantenuto un atteggiamento avveduto.

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