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La compagnia “Loro di Napoli” compie dieci anni

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La compagnia “Loro di Napoli” compie dieci anni. La compagnia teatrale amatoriale raccontata ai microfoni di CentroSud24, dal suo regista Vincenzo Manferino.

Loro di Napoli presenta “Arezzo 29 in tre minuti”

Lei è il regista della compagnia, in particolare di questa commedia. Ci racconti la trama.

La commedia “Arezzo 29 in tre minuti”, è la storia del tassista Salvatore e di sua moglie Vicenza. Quest’ultima, usuraia di quartiere e casalinga frustrata dal dolore di non poter avere figli. Sarà l’arrivo del figlio illegittimo di Salvatore, nato dalla sua relazione con la moglie di un pregiudicato, in carcere, che sconvolgerà la vita familiare dei due coniugi. Il bambino, spacciato da Salvatore per un trovatello, verrà accolto come un miracolo da Vicenza, che finalmente coronerà il suo bisogno di maternità. Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte e ben presto l’intrigo verrà svelato. La commedia, scritta nel 1980 da Gaetano ed Olimpia Di Maio, è precorritrice di temi di contenuto sociale attuali. Quali l’usura, il lavoro precario ed il mercato dei bambini.

In scena, si sono esibiti gli attori: Roberto Rizzello, Marianna Morra, Ciro Brugnone. Federico Parlato, Sara Cacciapuoti, Claudio Palumbo. Gianni Fusco, Francesca Coppola, Mariella Lanzetta. Antonella Esselen, Vincenzo Manferino, Roberta Margiotta. Roberto Modestino e Raffaele Tamburro.

Quest’anno, la compagnia, festeggia i suoi dieci anni. Per l’occasione, si è deciso di riproporre, al pubblico, “Arezzo 29 in tre minuti”. Qual è stato il motivo di questa scelta, e perché, non si è optato per altre commedie?

“Arezzo 29 in tre minuti”, è stata la nostra prima commedia. In quanto tale, la consideriamo il nostro portafortuna. Inoltre, abbiamo avuto sempre un ottimo riscontro, da parte del pubblico. Per i nostri dieci anni, dunque, ci siamo concessi ed abbiamo concesso questo regalo.

Per quest’anno, al momento, ci siamo esibiti a Marano di Napoli, al Teatro Alfieri. Due serate, entrambe sold out. Così come accaduto a Sant’Antimo, all’Auditorium Nicola Romeo. In questo caso, inoltre, ad aprire lo spettacolo, c’è stato un’artista santantimese emergente. Lemarek, che ha entusiasmato il pubblico con il suo brano “OSIMHEN” (Lemarek – OSIMHEN – YouTube), in omaggio al Napoli.

E’ sempre bello esibirsi dinanzi ad un pubblico nuovo. Anche se, devo dire, che in molti ci seguono per diverse tappe. Il pubblico è affezionato a noi, e non potremmo che esserne contenti ed orgogliosi. Ciò vuol dire che la nostra passione per il teatro, così come la sintonia tra tutti gli attori, viene riconosciuta e premiata. Siamo sulla strada giusta.

La compagnia teatrale napoletana “Loro di Napoli”

Come nasce “Loro di Napoli” e quali spettacoli, si sono portati in scena, nel corso di questi dieci anni?

La compagnia teatrale “Loro di Napoli”, nasce come associazione culturale nel dicembre 2011, da un’idea del sottoscritto e di Mariella Lanzetta. Entrambi facevamo parte di un’altra compagnia teatrale amatoriale, diretta dal regista Salvatore Genoso, che purtroppo ci ha lasciati. Saremo sempre grati per il suo lavoro, poiché ci ha trasmesso tanto. Tra me e Mariella, fin da subito, c’è stato molto feeling, ragion per cui decidemmo di intraprendere un nostro percorso.

Vari, i lavori rappresentati, del repertorio classico napoletano. Tra cui “Cupido scherza e spazzi”, di Peppino De Filippo; “Arezzo 29”, di Luisa Conte e Nino Taranto. “Mettimmece d’accordo e ce vattimme“, di Gaetano Di Maio; “Mia cognata è una star“, dei Fratelli Canzano. “Sabato Domenica e Lunedì”, di Eduardo De Filippo.

Fino ad arrivare all’anno della consacrazione, nel 2016. Con “Sogno di una notte di mezza sbornia“, di Eduardo De Filippo, la compagnia ottiene due primi premi della rassegna teatrale. Primo premio per me, come miglior regia, e primo premio come migliore rappresentazione a tutta la compagnia. Ancora, con “Signori Biglietti“, di G. Rescigno, premio come miglior attore caratterista ad Alessandro Mele. Inoltre, premio come migliore attrice protagonista a Mariella Lanzetta. Ancora, con “Questo Bimbo a chi lo do“, di Eduardo Tartaglia, premio della critica e migliore attrice protagonista a Mariella Lanzetta. Premi analoghi, per Lanzetta, anche con la commedia “Mpriesteme a Mugliereta”, di Oscar Di Maio. Infine, post covid, la nomination come migliore attrice non protagonista a Marianna Morra. Con un lavoro in italiano di Ray Cooney.

Cosa l’ha spinta ad intraprendere il ruolo di regista, oltre quello di attore?

Così come fatto con me, mi piace trasmettere, a chi non ha mai recitato, la passione per il teatro e la recitazione. Il teatro innesca delle sensazioni, emozioni, bellissime. Che non svaniscono mai, nemmeno dopo tanti anni. Ogni volta che si apre il sipario, il cuore batte sempre forte. Tutto ciò, enfatizzato anche e soprattutto dal calore e dall’affetto del pubblico. Per tale ragione, dunque, preferisco lavorare con novelli attori. Persone che non hanno mai recitato, prima.

Qual è il segreto di uno spettacolo riuscito?

In primis, c’è bisogno di passione ed amore, per ciò che si fa. Inoltre quando lavoriamo, io e Mariella, cerchiamo di dare sempre il massimo. Allo stesso modo, cerchiamo di ottenere il massimo da ogni singolo attore, spronandoli e confrontandoci con loro. Oltre a creare un clima lavorativo sereno, poi, teniamo alla cura di ogni minimo dettaglio. Penso sia questo, il vero segreto del successo, e ritengo che i sacrifici ripaghino sempre.

Vincenzo Manferino: “Il teatro è cultura, deve essere coltivato”

Quali sono i vostri progetti futuri?

Il nostro desiderio sarebbe quello di inaugurare un’Accademia, che coinvolga anche i bambini. E’ importante avvicinare le persone al mondo del teatro, a cui non viene data la giusta importanza, poiché sottovalutato. Il teatro è arte e cultura, che in quanto tale, deve essere coltivato. Ci tengo a dire un’ultima cosa, in napoletano. Quest’anno, ho lavorato con degli attori che “M’hanno fatto venire o genio!”

Contatti: lorodinapoli.teatro@gmail.com – 3933843964

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