di Salvatore Greco
Il ministro Valditara propone il ritorno del latino alle scuole medie, la lettura della Bibbia nelle elementari e l’abolizione della geostoria nelle superiori. Il decreto entrerà in vigore nel 2025. La nuova riforma scolastica sarà ufficializzata a marzo 2025 e introdotta a partire dall’anno scolastico 2025-2026. “Prendiamo il meglio della nostra tradizione per costruire il futuro”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara. “La commissione da me incaricata ha svolto un lavoro capillare, basato su oltre cento audizioni. Su queste basi avvieremo un confronto ampio e costruttivo”. Dopo aver rinnovato le linee guida per le materie scientifiche nel 2024, il nuovo decreto punta ora sull’ambito umanistico.
Scuole elementari: filastrocche, poesie e Bibbia
Secondo una recente indagine Ocse, il 35% degli italiani adulti, tra i 16 e i 65 anni, non riesce a comprendere frasi semplici. Per affrontare questa criticità, la riforma prevede nuovi strumenti didattici nelle scuole elementari.
A partire dalla seconda classe, gli studenti saranno coinvolti in esercizi di memorizzazione. Verranno introdotti filastrocche, poesie e haiku, componimenti giapponesi di soli tre versi, per aiutare i bambini a sviluppare memoria, vocabolario e capacità di comprensione.
Novità importante è anche l’introduzione di brani di autori moderni, come Saba, Pascoli, Gozzano, Govoni e Penna. Inoltre, sarà prevista la lettura della Bibbia
Scuole medie: il ritorno del latino
Una delle novità più significative è il ritorno del latino in seconda media, anche se in forma facoltativa.
La proposta prevede che i programmi di letteratura non si limitino più ai classici di Omero e Virgilio. Verranno introdotti testi moderni, come la saga di Percy Jackson, per avvicinare gli studenti all’epica in una chiave più attuale.
Il ministro Valditara ha sottolineato che lo studio del latino permette di riscoprire le radici della lingua italiana e comprendere meglio il significato delle parole.
Scuole superiori: abolizione della Geo-Storia
La riforma prevede un’importante modifica alle scuole superiori, con la separazione di storia e geografia.
La storia si concentrerà maggiormente sulla dimensione italiana, europea e occidentale, approfondendo le tappe fondamentali della modernità. La geografia, invece, si focalizzerà sulle tematiche ambientali, con particolare attenzione al territorio italiano.