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Le Donne nella ristorazione sono in crescita

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L’emancipazione delle donne passa anche da qui. Nel settore della ristorazione o in particolare nel mondo enogastronomico, ci si sta appropriando man mano, del prestigio che le spetta dopo molti, forse troppi, anni di supremazia maschile.

La ristorazione di livello

Gli stereotipi ci hanno abituati a catalogare le donne in cucina, questo si, ma in quelle casalinghe solitamente. Una donna che invece lavora nella ristorazione, magari con ruoli importanti come Chef o Sous Chef, ancora è una percentuale molto bassa rispetto agli uomini. Ma perché?

Banalmente il motivo è semplice: ovvero, quello nelle cucine viene visto, ed in effetti lo è, un lavoro duro, mentalmente ma anche fisicamente. Si lavora troppe ore ed è difficile conciliare la vita professionale con quella familiare quindi le donne chef, “meno adatte”, sono una minoranza. Inoltre, la mancanza di modelli di riferimento femminili può scoraggiare le giovani donne dall’entrare nel mondo della ristorazione. L’assenza di figure di successo femminili in posizioni di leadership potrebbe limitare le aspirazioni delle nuove generazioni e influenzare negativamente le loro scelte di carriera.

Donne e vino

I Dati nella ristorazione Italiana

Curiosamente, l’Italia vanta il maggior numero di chef donne stellate a livello mondiale. Le cause di questa sotto rappresentazione femminile sono molteplici: includono motivazioni storico-culturali e disuguaglianze salariali, con le donne che guadagnano in media il 20% in meno dei colleghi maschi. Nella ristorazione odierna continua ad essere predominante la figura maschile anche se, negli ultimi anni, la quota rosa si è ampliata e, oggi, il numero di donne che lavora in questo settore ha una sua voce. I dati del Rapporto ristorazione curato da Fipe-Confcommercio parlano chiaro: nel 2021 le attività a titolarità femminile sono risultate 112.752, ovvero il 28,5% del totale. Non ancora abbastanza ma sicuramente un gran traguardo rispetto alla quasi totalità maschile dei decenni passati. Merito anche del fondo per l’imprenditoria femminile da 200 milioni di euro istituito dal ministero per lo Sviluppo economico, finanziato per 160 milioni di euro con i fondi del Pnrr e per 40 milioni con i fondi statali.

L’associazione Le Donne del Vino

Associazione Le Donne del Vino

Negli anni delle belle realtà sono nate. Una di queste è senza dubbio L’associazione “Le Donne del Vino” che ad oggi conta più di 1000 socie in Italia. L’iscrizione non è aperta esclusivamente alle produttrici di vino: possono iscriversi all’associazione anche le ristoratrici, le enotecarie, le Sommelier, le giornaliste e le esperte del settore. L’associazione fu fondata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, un ente senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società tutta.

Si tratta di donne imprenditrici di una o più realtà (cantine, agriturismi o ristoranti) che viaggiano, si formano e partecipano a fiere e degustazioni nazionali ed internazionali. Le Donne del Vino sono anche particolarmente attive nella formazione e, attraverso la scelta di un tema annuale e La Festa nazionale dell’Associazione, in concomitanza con l’8 marzo, mettono in evidenza specifici argomenti che cambiano di anno in anno.

Associazione Le Donne della Birra

Non solo vino, ma anche la birra è un prodotto interessante per le donne dell’Associazione “Le Donne della Birra”, un’altra splendida realtà nata nel 2015 “Per favorire e sostenere le donne che lavorano nel settore birrario e coinvolgere coloro che amano questa allegra e briosa bevanda in attività culturali ad essa legate”.

L’obiettivo primario di divulgazione della cultura della birra si concretizza diffondendo e migliorando la sua conoscenza verso l’esterno con eventi, iniziative, corsi, beer tour e serate ludico-didattiche, ma anche pubblicazioni informative che abbracciano anche il mondo della gastronomia.

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