Luigi Di Maio, la parabola politica: dal balcone al Golfo Persico

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Luigi Di Maio
Iconiche immagini riprese da Repubblica durate la festa per l'approvazione del RdC

Luigi di Maio è il nome avanzato come inviato speciale nel Golfo del Persico. Ma come ha fatto Luigi di Maio ad arrivare così in alto? Ripercorriamo le tappe della sua parabola politica.

di Kevin Paribuono

Luigi Di Maio era appassionato di politica già ai tempi degli studi universitari (mai terminati). Nel 2004 fonda l’ASSI (Associazione studentesca di Studenti in Ingegneria) e nel 2007 viene eletto Presidente del Consiglio degli Studenti presso la facoltà di Giurisprudenza.

Non completerà gli studi universitari dedicandosi all’attivismo politico con Il Movimento Cinque Stelle (e visto dove l’ha portato sembra abbia fatto bene). Nel frattempo della sua militanza nel movimento svolgeva anche altre attività come giornalista pubblicista, ha lavorato per un breve periodo come webmaster per il quotidiano online “La Provincia online”.

L’inizio della carriera politica di Luigi Di Maio: l’elezione nel 2013 alla Camera dei Deputati e la Vicepresidenza

Nel 2007 Di Maio apre il primo Meetup di Pomigliano d’Arco aderendo così all’iniziativa politica avanzata da Beppe Grillo che consisteva in riunioni di cittadini comuni in cui si discuteva e ci si occupava dei problemi del proprio comune. Da questa iniziativa nascerà nel 2009 il gruppo politico M5S, che tutti noi ormai conosciamo.

Nel 2010 si candida alle elezioni comunali in Campania come consigliere comunale per il M5S ottenendo solo 59 preferenze e quindi non eletto (un po’ come il sottoscritto alle ultime elezioni amministrative di Napoli).

Ma Di Maio non demorde e si candida alle elezioni politiche del 2013 sempre con il M5S diventando ufficialmente membro della Camera dei Deputati. Poco dopo, precisamente il 21 Marzo, Di Maio viene eletto Vicepresidente della Camera con 173 voti, diventando così uno dei più giovani Vicepresidenti della storia dell’Italia unita.

Da Deputato a leader del Movimento: la sua velocissima ascesa

Luigi Di Maio durante un’intervista televisiva su La7

Pian piano Di Maio inizia a diventare uno dei volti più noti del gruppo politico tant’è che nel 2017 si candida a capo del M5S e alla presidenza del consiglio dei ministri, ottenendo l’82% dei consensi.

Si ricandida anche alle elezioni politiche del 2018, sempre per la Camera, e vince contro Vittorio Sgarbi e Antonio Falcone per il collegio uninominale Campania 1 essendo così a tutti gli effetti rieletto alla Camera. Molti di voi si staranno chiedendo che vita radiosa ha fatto il nostro Luigi e come sia stato fortunato, ma aspettate non è finita qui.

Luigi Di Maio, la parabola politica: dal balcone per l’abolizione della povertà al Golfo Persico

Dopo una crisi di breve durata con il PDR, Di Maio ricopre la carica nel Conte I di vicepresidente del consiglio e Ministro dello sviluppo economico e del lavoro.

Con la formazione del nuovo governo con PD e LeU, Di Maio viene designato da Conte per il governo Conte II e nominato come Ministro degli Esteri.

Il 22 gennaio 2020 Di Maio, a causa del calo dei consensi della sua leadership, si dimette da capo politico del M5S.

Di Maio verrà confermato come Ministro degli Affari Esteri anche nel governo Draghi in cui al tempo stesso assumerà anche l’incarico di Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Incarico che assumerà per sei mesi.

Scontri politici e scissione per salvaguardare il Governo: le scelte politiche e le scommesse sbagliate

Iniziano i primi scontri tra Luigi di Maio e l’attuale leader del M5S Giuseppe conte a causa delle politiche di Draghi nei riguardi della guerra in Ucraina ma anche per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica in cui Di Maio decise di non sostenere il candidato avanzato da Conte.

A causa di queste divergenze Di Maio, il 21 giugno 2022, assieme a dei parlamentari che lo sostenevano lascia il M5S (ma non gli incarichi), e costituisce il nuovo gruppo politico “Insieme per il Futuro” in vista delle prossime elezioni.

Purtroppo però “Insieme per il Futuro” prende una grande batosta facendo lo 0,5% dei consensi e quindi non raggiungendo neanche la soglia di sbarramento (3%). Inoltre Di Maio perde con Sergio Costa nel collegio uninominale di Fuorigrotta.

Poco dopo visto che “Insieme per il Futuro” non ha garantito il futuro di nessuno: Di Maio si dimette da leader del gruppo.

Come tutti sappiamo, secondo gli ultimi rumors Di Maio ora è tra i candidati il più favorito per ricoprire il ruolo di inviato speciale dell’UE nel Golfo Persico. Avrebbe ricevuto il benestare per tale ruolo di Mario Draghi, José Borrell ed esperti indipendenti dell’UE. Con tale incarico Di Maio avrà anche l’opportunità di gestire le forniture energetiche per Bruxelles.

Insomma, tutti possiamo dire di tutto di Luigi Di Maio, possiamo essere d’accordo o non con le sue scelte politiche però c’è un dato di fatto che va riconosciuto e che questo ragazzo ha intrapreso una vita di successi personali e che dal nulla è arrivato ai massimi livelli.

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