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Lutto nel giornalismo italiano: è morto Franco Di Mare

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Nella giornata del 17 maggio, è morto Franco Di Mare, storico volto del giornalismo italiano malato da tempo. Franco Di Mare è stato per anni inviato speciale di guerra in tutto il mondo.

Franco di mare: una vita in Rai

Dopo la laurea in Scienze politiche alla Federico II, inizia subito a lavorare all’Unità come cronista di giudiziaria. Diventato giornalista professionista nel 1983, solo un paio di anni dopo entrerà in Rai, alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale, lavorando nei Balcani, in Bosnia, Kosovo, Somalia etc.

Nel 2002 passa al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni. L’anno dopo diverrà conduttore televisivo su Rai 1.

Conosciuto al pubblico grazie alla serie tv  “L’angelo di Sarajevo”, quando gli chiesero “perché un giornalista rischia la vita andando nei luoghi di guerra?” Franco Di Mare citava Hemingway  asserendo che “perché in guerra si incontra bella gente: al di là delle bombe, del rischio che corri, c’è anche solidarietà tra i colleghi e tra le persone che incontri appunto per caso”.

La malattia : “Ho un tumore, è colpa della guerra”

Il 28 aprile scorso, in una drammatica apparizione al programma televisivo “Che tempo che fa” aveva rivelato di essere gravemente malato.

“Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma- ha dichiarato- si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita”.

Alla domanda del conduttore su come avesse contratto la malattia, Franco Di Mare, con voce spezzata, ha rilevato che “da inviato di guerra ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da questo non si guarisce”, entrando nei dettagli di una vicenda, criticando anche l’operato della vecchia dirigenza Rai dopo la scoperta della malattia.

“Sulla morte di Franco Di Mare deve essere fatta piena luce e giustizia. È una morte inaccettabile e i responsabili vanno individuati e puniti”. Con queste parole, Ezio Bonanni, legale del giornalista Rai ha promesso battaglia legale in merito al trattamento subito.

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