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Multa o estorsione? Da 177 a 1.600 euro. Fino a 800% in più. Fleximan eroe o vandalo

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Immagine tratta da newsauto

I Comuni fanno cassa e dimenticano la clausola del 34%

Si sa, i Comuni sono spesso in sofferenza. Non hanno mai i soldi sufficienti a garantire i servizi essenziali a tutti i cittadini. Pulizia, trasporti, assistenza, mense scolastiche e servizi in generale. Fanno cassa, è il caso di dirlo, con la riscossione di tributi, tasse e multe. Ed ecco che queste possono lievitare a livelli stratosferici. E si arriva a rilevare le somme dovute/pretese in maniera forzosa ed indiscriminata. La categoria su cui ci soffermeremo è quella delle multe stradali, di infrazione del Codice della strada, ed in particolare quelle determinate dall’autovelox.

Record di incasso dei comuni per le multe stradali. Questi sono titoli spesso utilizzati per descrivere quello che ormai è quasi un fenomeno. Si fa cassa.

Riportiamo subito un esempio. Si tratta della segnalazione di una multa fatta dal un Comune della provincia di Catanzaro. All’origine di 170 euro circa. Si è arrivati a pagare 3265 euro.

Applicando la formula si ottiene:

Ma anche un altro caso, si parte da una multa iniziale di 177 e si arriva ad un prelievo forzoso in banca di 1600 euro. È il caso segnalato da un automobilista che ha ricevuto una multa dal comune calabrese della provincia di Crotone.

Applicando anche in questo caso la formula si ottiene

Si tratta di aumenti vertiginosi. Il fatto paradossale è che tutto ciò è consentito dalla legge. La normativa di riferimento è la Legge 24 novembre 1981, n. 689. In particolare l’art. 10

La sanzione amministrativa pecuniaria consiste nel pagamento di una somma non inferiore a euro 10 e non superiore a euro 15.000. Le sanzioni proporzionali non hanno limite massimo.

Nel mese di giugno del 2022 viene pubblicato un articolo su Open.online riportando i dati di una inchiesta sugli aumenti vertiginosi che i comuni applicano alle multe stradali. In audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei diritti di utenti e consumatori interviene presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, che ha parlato di «veri e propri abusi contro cui l’automobilista non può nemmeno fare ricorso». Mentre, il presidente della stessa Commissione, Simone Baldelli, ha affermato che «Per mettere fine a tutto ciò è assolutamente necessario predeterminare normativamente l’ammontare di un costo standard valido per tutti i Comuni, ispirato a criteri di ragionevolezza, reale correlazione ai costi, trasparenza e non discriminazione degli utenti». Baldelli ha inoltre affermato che diversi comuni non fanno una rendicontazione dell’uso dei proventi delle multe e c’è chi «Usa le multe stradali più come cassa che per la sicurezza stradale dei cittadini».

Multe salatissime e Comuni furbetti. È questa il contenuto della denuncia. Si aggiunge che «Le multe vanno pagate si sa, ma se a fare i furbi con le tariffe sono i Comuni diventa difficile fronteggiare aumenti anche del 400%». Mentre i casi riportati nel presente articolo si parla di aumenti del 800% fino 1800%! Ma esiste un limite, oltre il quale si può parlare, senza offendere o incriminare, di tasso usuraio?

“Fleximan” eroe o vandalo? L’ultima azione il 15 febbraio nel ravennate

Ha colpito nuovamente il 15 febbraio. Negli ultimi mesi ha fatto molta notizia l’abbattimento di diversi autovelox da parte di “Fleximan”. Chiamto così perchè una un flessibile per abbattere gli autovelox. In particolare in azione nel Nord Italia. Del caso si era anche occupata una tv francese. Mentre qualche giorno fa ha dedicato una puntata di Piazza Pulita anche La7. Lascia anche una firma “Fleximan sta arrivando”. L’opinione pubblica è spaccata fra chi lo considera un eroe e chi un vandalo che mette in pericolo la sicurezza sulle strade.

Riprendiamo alcuni commenti.

«Massima comprensione per chi perde i cari, ma mischiare la sicurezza stradale col fare cassa è veramente aver le idee confuse. Lunga vita a Fleximan!»

«Se giri per la nostra bella Italia vedrai strade con asfalto sgretolato, segnaletica orizzontale inesistente o ai limiti della visibilità, margini delle carreggiate non puliti che favoriscono incidenti di acqua planning in caso di pioggia, erba alta che limita la visibilità in curve e incroci. Queste voci servono alla vera sicurezza stradale, sono pochi gli autovelox che servono veramente, anche perché chi vuole correre rallenta in sua presenza poi parte a razzo. Fleximen agisce da qualche mese, mentre tanti incidenti e morti si sono registrati anche prima delle sue azioni. Droga, alcool, distrazioni alla guida, stanchezza fisica, corse in macchina per girare video da postare sui social, questi sono i veri motivi delle stragi sulle nostre strade. Fleximen ha dato uno spunto per ragionare sulla vera sicurezza delle strade».

Ma cosa si intende fare contro questi abusi a norma di legge?

Il giornalista Francesco Borgonovo, sempre su La7, denuncia che: «I Comuni, che già pagano anni di tagli, di varie forme di austerità, di abbandoni da parte delle istituzioni nazionali, debbano sostenersi vessando ulteriormente il cittadino prendendo dei soldi dalle tasche tramite le multe, cosa che accade regolarmente in ogni zone d’Italia. Allora un conto è dire facciamo una misura che aiuti a evitare gli incidenti, che sono drammatici e del resto è prevista non solo una riforma del codice della strada, è stato previsto, grazie al cielo, e l’omicidio stradale. E però poi queste queste norme dovrebbero funzionare. Cioè se sono fatte per ridurre gli incidenti dovrebbero funzionare. Invece abbiamo ad esempio il caso di Olbia, che noi abbiamo riportato oggi [La Verità ha dedicato un titolo in prima pagina “A 30 all’ora più incidenti e più feriti”], dove dal 2020, senza per esempio il limite dei 30 all’ora, succede che aumentano gli incidenti, aumentano i morti».

Insomma, non risulta essere uno strumento che aumenta la sicurezza, ma uno strumento per i Comuni di fare cassa. Ma la soluzione sarebbe quella di riportare un equilibrio nel rapporto sicurezza/sanzione, e soprattutto nel rapporto violazione/sanzione.

Alcuni sindaci si arrendono e si auspicano un dialogo con i cittadini

Continua all’interno con un approfondimento sulla posizioni di alcune amministrazioni, che al ripristino degli autovelox distrutti preferiscono il dialogo.

Pretendere l’applicazione della clausola del 34% e abbattimento del “Fattore Omega”

Ebbene sì. Fra fondi di perequazione e clausola del 34% i comuni del Sud non avrebbero bisogno di sottoporre i contribuenti ad “estorsioni” e “vessazioni” di questo tipo per fornire servizi a quegli stessi contribuenti “morosi”.

Ma si vuole ricordare ancora il “fattore omega”, di cui ci siamo già occupati. Le regioni del Sud, in particolare quindi i comuni del Sud Italia, sono quelli che pagano il fattore omega più alto, raggiungendo anche in questo caso, cifre stratosferiche. Ad esempio Puglia, Molise e Basilicata a 179,94 €/MWh e la Sicilia raggiunge i 202,41 €/MWh; mentre la Lombardia 15,90 €/MWh!

L’intervento dell’Europa

Ha fatto discutere una sentenza della Grande Sezione della Corte di giustizia (NE, in causa C‑205/20) depositata lo scorso 8 marzo 2022 ha affermato il principio secondo cui il criterio di proporzionalità della sanzione.

in particolare si nutrono dubbi

Sulla natura incondizionata del requisito di proporzionalità delle sanzioni: vero è, infatti, che spetta in via principale al legislatore definire criteri che consentano al giudice di irrogare sanzioni proporzionate; ma non vi sono ostacoli atti a escludere che il giudice possa egli stesso applicare il criterio della proporzionalità nella concreta commisurazione della sanzione, specie quando il legislatore sia rimasto inattivo o abbia dato attuazione al diritto UE in modo errato, stabilendo meccanismi di calcolo della sanzione che chiaramente conducono alla irrogazione di sanzioni sproporzionate, come per l’appunto accade nel caso esaminato dalla Corte.
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