Durante la “X Giornata del Perito Industriale”, tenutasi nel Complesso Napoli Est dell’Università Federico II, si è parlato di futuro.
Al centro della discussione c’è stato il futuro delle professioni tecniche, il rapporto degli ordini professionali con le realtà territoriali ed il ruolo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio nei Tribunali: dunque sono stati concreti e rilevanti gli argomenti trattati durante la “X Giornata del Perito Industriale” organizzata dall’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Napoli tenutasi nella giornata di venerdì 16 giugno presso l’Aula Magna della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base del Complesso Napoli Est dell’Università Federico II, nel quartiere San Giovanni, a Napoli.
L’evento è stato patrocinato dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli, con la partecipazione del Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (Cnpi) Giovanni Esposito e dell’Ordine dei Periti Industriali di Napoli, Maurizio Sansone.
Durante la discussione hanno preso parte all’incontro i senatori Sergio Rastrelli e Luigi Nave, il magistrato Donato Ceglie, l’assessore al Lavoro del Comune di Napoli Chiara Marciani e Guerino Ferri, responsabile dell’Ufficio Legale del Cnpi.
A Napoli Est si è discusso il futuro delle professioni tecniche
Il dibattito ha avuto come tema la piena attuazione della riforma Cartabia che introduce l’Albo Unico Nazionale dei Consulenti Tecnici d’ufficio con la relativa formazione continua, l’adeguamento verso l’alto delle parcelle dei Consulenti Tecnici d’Ufficio dei Tribunali, nonchè la modifica del sistema elettorale per l’elezione dei rappresentanti dell’Ordine dei Periti Industriali. Questi argomenti sono stati al centro delle varie tavole rotonde organizzate durante la giornata.
Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali Giovanni Esposito, e quello provinciale, Maurizio Sansone, hanno avuto modo di focalizzare l’attenzione sull’importanza delle professioni tecniche visto che, dopo il 2024, per iscriversi all’Ordine non sarà più sufficiente il solo diploma, ma sarà necessario conseguire almeno una laurea triennale.
Alla base della modifica del percorso formativo – che sarà strutturato con un anno di teoria, uno di laboratorio ed un terzo di tirocinio che potrà essere svolto presso uno studio professionale privato, un’azienda o un ente pubblico – c’è l’obiettivo di elevare il livello di conoscenze ed esperienza degli iscritti così da esaltare l’affidabilità e la capacità dei periti industriali pronti alla sfida dell’innovazione.
In questa giornata si è altresì evidenziato il ruolo delle Istituzioni e università attraverso il loro contributo per coinvolgere sempre di più gli studenti nell’accesso alla professione.
Al termine dei lavori moderati da Antonio Vastarelli, si è tenuta una breve cerimonia di conferimento delle onorificenze ordinistiche.