Napoli straripante e moderno: 5-1 alla Juventus e fuga

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Napoli straripante e moderno. Cinque gol alla Juventus e fuga. Osimhen e Kvaratskhelia trascinano gli azzurri in un successo storico. Allegri, invece, può salvare ben poco. Di Maria e Chiesa le notizie più liete per i bianconeri.

Il Napoli domina, diverte e rende l’idea di quanto sia evoluto il suo calcio. Di contro, la Juventus sembra aggrapparsi all’estro di Di Maria, ma senza vere idee di gioco. La difesa non convince. Bremer in difficoltà e il centrocampo che non regge i ritmi alti del Napoli, andando sistematicamente in affanno.

La tattica

Il Napoli si presenta, in un Maradona pieno, con la formazione tipo. La Juventus ritrova Chiesa dal primo minuto e Di Maria in campo. Il Napoli mette subito le cose in chiaro, conquistando il predominio del campo sin dai primissimi secondi, con la Juventus che attende nella sua metà campo.

In costruzione, gli azzurri variano molto. Lobotka è l’uomo chiave. Si abbassa tra i centrali, va alle spalle del pressing portato da Milik e Di Maria, gestisce il ritmo della manovra azzurra. Il Napoli si mostra da subito dinamicissimo, con rotazioni in costruzione, con Di Lorenzo che si inverte, giocando molto nel mezzo spazio, Politano che prende l’ampiezza. Stessa situazione sull’altra fascia, dove Mario Rui e Kvaratskhelia gestiscono bene gli spazi, tenendo molto bloccato Chiesa, sacrificato in marcatura.

Rotazioni in costruzione Napoli

Il Napoli ha sempre tante soluzioni in possesso, giocare corto in appoggio, tra le linee, giocare lungo su Osimhen e la Juventus è sembrata totalmente in balia del possesso azzurro. Una soluzione molto usata per scardinare il blocco basso bianconero è stato l’attacco dei mezzi spazi. In attacco posizionale, il Napoli riesce a far uscire i centrali e a scoprire la zona alle spalle di uno dei terzi. Questo spazio viene attaccato quasi sempre e ha portato ad azioni pericolosissime, come quella per il gol di Osimhen che ha sbloccato il match.

Il secondo tempo, la Juventus ha provato ad attaccare più alto il Napoli, portando un pressing non troppo convinto, ma il Napoli si esalta quando può colpire in profondità, con Kvara e Osimhen che dimostrano ancora una volta, non solo la loro pericolosità individuale, ma quanto possono essere devastanti in coppia.

Un Napoli sempre più “moderno”

La modernità del Napoli è notevole. Se osserviamo l’azione del gol di Elmas, noteremo che a portare la transizione sono i due terzini, Oliveira e Di Lorenzo, con il capitano del Napoli ad agire nella zona centrale, frutto di una mentalità che predilige l’occupazione degli spazi, del relazionismo tra i calciatori.

I terzini del Napoli guidano la transizione

L’aspetto che più avrà fatto piacere a Spalletti è l’abnegazione dei giocatori della sua squadra. Il simbolo è Mario Rui che recupera un pallone apparentemente perso che porterà al gol del 4-1.

La Juventus, di contro, esce dal Maradona con quasi nulla da salvare, se non le prestazioni di Di Maria e di un ritrovato Chiesa, e con pochissime certezze, soprattutto difensive, dove Bremer è stato disastroso, Alex Sandro adattato e Danilo in difficoltà estrema contro Kvaratskhelia.

Ora il distacco è di 10 punti e le sorti del campionato sembrano essere totalmente nelle mani degli azzurri.

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