Pensioni: dal prossimo anno sarà più difficile andarci in anticipo.
Leggi tutto: Pensioni: dal 2024 arriva QUOTA 104Pensioni: dal 2024 cosa cambia
Dal prossimo anno ci sarà ” QUOTA 104” che richiede almeno 63 anni di età (non 62 come ora) e 41 anni di contributi. Ma non solo. Aumenta il requisito anagrafico per l’APE sociale ed opzione donna. Ed ancora… ci sarà la possibilità di riscattare contributi a rate per chi ha buchi nei versamenti INPS. Dunque, si restringe la strada verso il traguardo anticipato della pensione. In sintesi i dettagli della manovra.
Quota 104: penalizzazioni sull’assegno
Da gennaio serviranno almeno 63 anni di età e 41 anni di contributi per andare in pensione. Un anno in più al lavoro, ma non finisce qui, perché ci saranno penalizzazioni sull’assegno per chi sceglie questa via (si avrà una riduzione di circa il 4% sull’importo complessivo). Previsto un premio per chi, pur non avendo i requisiti, rimane al suo posto, che però dovrebbe ammontare a poche decine di euro al mese. Inoltre si allungano le finestre di uscita una volta chiesta a Quota 104, cioè la data di effettiva pensione ( sei mesi nel privato, 9 per i dipendenti pubblici).
Pensioni: stretta anche per i lavoratori svantaggiati
Con l’obiettivo di contenere la spesa previdenziale, si allunga l’età per utilizzare l’APE sociale. serviranno minimo 63 anni e 5 mesi a chi svolge mestieri usuranti o è invalido o è disoccupato, restando fermo il numero di contributi necessari.
Pensioni: per Opzione donna, un anno in più
Sale da 60 a 61 anni l’età per le lavoratrici che vogliono accedere all’Opzione donna, Riservata situazione di grave disagio, con la possibilità di andare via prima se si hanno figli (un anno in meno per un figlio, due anni dal secondo in poi). Potranno utilizzarla le donne che hanno almeno 35 anni di contributi nel 2023 e quindi coloro che hanno cominciato a lavorare almeno dal 1988 ricalcolando tutto l’importo con il metodo contributivo.
Riscatto per i lavoratori discontinui
In arrivo una possibilità in più per chi non ha abbastanza versamenti per andare in pensione, perché senza occupazione per qualche periodo. Tale possibilità consiste nel pagare i contributi mancanti, coprendo così i buchi accumulati e riscattando a rate fino ad un massimo di 5 anni.
Adeguamento alla speranza di vita
L’adeguamento alla speranza di vita per chi va in pensione a prescindere dall’età una volta raggiunti 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 le donne) partirà nel 2025 e non nel 2027. Resta la finestra mobile di tre mesi.
Leggi anche: https://www.centrosud24.com/ospedale-del-mare-intervista-a-cesare-guida-primario-di-radioterapia/