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Perfetti Sconosciuti, Genovese adatta al teatro il cult cinematografico

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Paolo Genovese che firma la sua prima regia teatrale adattando il cult cinematografico “Perfetti sconosciuti”. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta.

Perfetti sconosciuti debutta a teatro

Film diventato “cult” e campione d’incassi in tutto il mondo, del quale hanno fatto il remake in venticinque Paesi (dalla Russia alla Cina, l’ultimo in ordine di tempo è la Danimarca) – è il film italiano più “imitato” nel mondo – adesso arriva una pièce teatrale. Scritta dallo stesso autore del film, Paolo Genovese.

“Durante una serata di eclissi di Luna, il gioco, ‘al massacro’, che un gruppo di amici borghesi legati fin dall’infanzia decide di fare a cena lasciando i propri smartphone alla mercé di tutti e tutte, continua a emozionare il pubblico, si ride con precisione quasi matematica alle battute ormai classiche, si sta in tensione, ci si commuove anche”.

Perfetti Sconosciuti, Genovese adatta al teatro il cult cinematografico

Benché si rimanga affezionati a quello del film, il cast di attori e attrici – Paolo Calabresi è Rocco (nel film M. Giallini), Valeria Solarino è Eva (nel film K. Smutniak).

Dino Abbrescia è Lele (nel film V. Mastrandrea), Anna Ferzetti è Carlotta (nel film Anna Foglietta) Massimo De Lorenzo è Peppe (nel film G. Battiston), Marco Bonini è Cosimo (nel film Edoardo Leo) e Alice Bertini è Bianca (nel film Alba Rohrwacher) – non delude e regge il confronto, dando propria interpretazione ai caratteri – empatici, complessi e versatili e restituendo fluidità anche nella lettura degli sms e e-mail, che di certo stavolta non possono essere “inquadrati”.

Paolo Calabresi in un’intervista concessa qualche giorno fa dichiara: «Dal cinema al teatro, cambia il modo di osservare dello spettatore. È stato decisamente più complicato di quanto si possa immaginare. Con la macchina da presa fai posare l’occhio dello spettatore dove vuoi, lo porti a vedere cose e situazioni dentro la cornice che tu decidi di mostrare. A teatro, invece, il pubblico capta tutto e tutti nello stesso momento, la visione è totalizzante, non indugia sul particolare. La botta emotiva arriva più in ritardo, tutta insieme, e quindi più forte. Lo sguardo del pubblico apre le porte che vuole e lì resta, libero di spostarsi.

In quell’ambiente è tutto a disposizione, bisogna quindi rimodellare l’andamento per raccontarlo come fosse un lungo piano sequenza. I messaggi scritti sul telefonino trovano una forma diversa per farsi leggere, senza farsi leggere».

Lo spettacolo prosegue fino al 23 aprile al teatro Ambra Jovinelli di Roma e le date successive sono:

  • Diana Napoli dal 26/04 al 07/05/2023
  • Vittorio Emanuele Messina dal 09 all’11/05/2023
  • ABC Catania dal 13 al 21/05/2023

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