Home Cultura Food Portare il cibo da casa nei lidi balneari. Si può fare?

Portare il cibo da casa nei lidi balneari. Si può fare?

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I prezzi dei lidi in questa estate 2024 sono schizzati alle stelle. Ombrelloni a partire da 50 o 60 euro nelle mete turistiche italiane più ambite, per non parlare dei sempre più alti prezzi di hotel, case vacanza o B&B. Per chi, desidera risparmiare sul pranzo portandoselo da casa, alcuni proprietari di stabilimenti balneari, hanno vietano questa pratica. Giusto o sbagliato? E cosa dice la legge a riguardo?

Cosa dice la legge

La legge lo consente. Insomma, i proprietari degli stabilimenti balneari non possono imporre alcun divieto di consumo di cibo proprio sotto l’ombrellone e nemmeno imporre i propri prodotti alimentari. È l’associazione dei consumatori Udicon (Unione per la difesa dei consumatori) a spiegarlo all’Adnkronos: “E’ sconcertante constatare come alcuni gestori di stabilimenti balneari continuino a imporre divieti illegittimi, come quello di introdurre cibo dall’esterno”, spiega Martina Donini, presidente nazionale Udicon, riferendosi ai recebti fatti di cronaca accaduto in Puglia. “Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge”.

Federconsumatori ha recentemente lanciato un appello rivolto ai cittadini, chiedendo loro di denunciare i lidi che vietano l’ingresso di borse frigo e generi alimentari.

La polemica è esplosa a seguito di diversi casi segnalati, tra cui uno particolarmente emblematico riguardante una mamma con una bambina celiaca. Secondo quanto riportato da Federconsumatori, molti stabilimenti balneari stanno imponendo divieti che limitano la possibilità di portare cibo e bevande da casa, contravvenendo alle normative vigenti.

Agli stabilimenti balneari è stata data solo una concessione del suolo pubblico che, per l’appunto, resta pubblico. Ogni anno alcuni stabilimenti balneari arrivano perfino a perquisire le borse da spiaggia dei clienti alla ricerca di alimenti e bevande portati da casa, cosa vietata a loro dire. Secondo i gestori, l’introduzione dei beni alimentari è rigettata e, in caso di necessità, i clienti possono rifocillarsi al bar dello stabilimento. Inutile dire che i prezzi dei suddetti bar sono molto al di sopra della comune decenza, con bottiglie d’acqua o caffè oltre i 3 euro, per non parlare del cibo. L’Unione Nazionale Consumatori, attraverso il presidente, ha fatto chiarezza dicendo che è piena facoltà del cittadino introdurre cibo e bevande nello stabilimento, nel rispetto del decoro della spiaggia: quindi sì a panini, bibite e frittate di maccheroni o ricette sfiziose da spiaggia; no a tavole imbandite o barbecue come se fossimo a casa.

contributo esterno

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