Produrre monouso e packaging per imballaggi dai rifiuti. Forse non tutti sanno che oggi sono prodotte dal mais.
di Orlando Caprino
Dalla stampa di recente sono emerse notizie che ci sono sembrate più curiose di altre: farina di grillo.
Mi diverto oggi a raccontarvi quello che un gruppo di lavoro si adoperò di organizzare durante il primo lock down.
Siamo persone di una certa esperienza, docenti universitari, ricercatori e imprenditori.
Avevamo raggiunto due risultati considerevoli con un solo progetto, infatti oggi viene disboscata un’area vasta togliendo ossigeno all’umanità, viene piantato mais, e perché? Per produrre le posate, i bicchieri, le buste e tutto quello che viene ritenuto usa e getta.
Partendo da una consultazione per aprire un’azienda di packaging ecologica, nonostante ci fossero i contributi per le strutture, i macchinari e le eco risorse energetiche, emerse il problema che per poter avere abbastanza materia prima. Solo la provincia di Salerno se volesse utilizzare materiale compostabile forse non basterebbe la produzione globale.
Produrre monouso e packaging per imballaggi dai rifiuti
Così gli amici partono con le loro riflessioni, e quando metti a riflettere persone intelligenti e colte nascono le magie:
Se il problema è il reperimento delle materie prime, oltre che a produrre 1\3 delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, ce la creiamo noi la materia prima. Dal rifiuto, infatti con l’ing. Gorga e l’ing. Viscusi in una riunione di un paio di ore sintetizzammo di utilizzare rifiuti, di preciso il canapulo, contenuto nello stelo della canapa. Poi il dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Unisa ci avrebbe supportato e forse in 6 mesi ci avrebbe dato il primo prototipo, una docente diede il nome al progetto < Dal Food Al Food > erano coinvolte anche alcune imprese. Tra le quali la Chemichal Plast la quale si occupa principalmente di riutilizzo delle risorse come il rifiuto e il centro canapa del sud.
Lo stato quando vuole complicare le cose ce la mette tutta, bussiamo al Ministero dell’Ambiente, e al Mise. Ma nulla. Non è possibile usare rifiuto vicini gli alimenti e così via. Ma se le leggi le fa lo stato, le può anche modificare.
Mollammo per un anno, ma noi siamo sempre qui, pronti ad accettare le risorse necessarie per partire.
Partendo dal canapulo, che è la parte più semplice da gestire si sarebbe arrivato agli scarti conservieri e caseari, dei quali il salernitano è pieno.
Avremmo così risolto, almeno parzialmente il rifiuto organico industriale, il grano che non basta per la nostra autosufficienza alimentare, che viene usato per il compost, e avremmo avuto materia prima derivante dalla trasformazione di un rifiuto che è un costo ed un problema
Siamo sempre pronti, le cose forse dette e fatte troppo presto non vengono capite, oggi potrebbe essere il momento giusto.
Con un atto in blockchain siamo proprietari intellettuale del progetto al quale con le docenti, tra le quali colei che diede il nome al progetto: Dal Food Al Food. Dal rifiuto alimentare al riutilizzo per fini alimentari.