L’8 ottobre la Camera ha approvato il Piano Strutturale di Bilancio di Medio termine voluto dall’Europa. Autonomia Differenziata misura per l’equità
Nel primo Piamo Strutturale di Bilancio richiesto dall’Europa l’AD viene presentata come misura per perseguire equità e efficienza. Dal sito della Camera si informa che
«Il 27 settembre 2024 il Governo ha trasmesso alle Camere la proposta di Piano strutturale di bilancio[1] per il periodo 2025-2029 ai fini delle opportune deliberazioni parlamentari.
Per un’analisi del contenuto del Piano si rimanda al Dossier[2] predisposto dai Servizi di documentazione parlamentare. (…) Il Piano strutturale di bilancio, di durata quinquennale per l’Italia, è il documento previsto dalle nuove regole europee di programmazione economica. Il Piano espone l’andamento programmato della spesa primaria netta nazionale per il periodo 2025-2029 che il Governo si impegna a rispettare. Sono altresì esposte le previsioni per gli anni 2030 e 2031».
Il Consiglio dei Ministro lo ha quindi deliberato il 27 settembre. Porta le firme di Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti quale Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Nella premessa si comprende anche il senso del documento:
«… è il primo Piano strutturale di bilancio di medio termine elaborato ai sensi della disciplina economica dell’Unione europea (UE) recentemente entrata in vigore. Coerentemente con le nuove regole europee, essendo la durata della legislatura nazionale pari a cinque anni, il Piano ha un orizzonte quinquennale (2025-2029). Il Governo ha scelto di distribuire l’aggiustamento della finanza pubblica su sette anni (anziché quattro), a fronte di un impegno a proseguire il percorso di riforme e investimenti previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le nuove regole segnano un cambio di paradigma nella politica economica europea e nazionale».
Un adeguamento quindi alla nuova normativa europea
Lo spiega Pagella Politica[3]:
«Oggi la Camera e il Senato hanno approvato il Piano Strutturale di bilancio di medio termine (Psb), il nuovo documento di programmazione economica che perde sostituire la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef). Questo un nuovo documento stabilisce gli obiettivi e le prospettive della finanza pubblica fino ai prossimi 7 anni e la sua pubblicazione è stata prevista dalla riforma[4] del Patto di stabilità e crescita sottoscritto da 27 membri stati dell’unione europea per controllare le loro politiche di bilancio ed evitare tra le altre cose squilibri nei conti pubblici con debiti eccessivi».
Fra le “linee di azione per il perseguimento delle priorità europee”, a pagina 149 del dossier, nel paragrafo 3.1.7 Efficientamento dell’azione degli enti territoriali per una maggiore equità nell’erogazione delle prestazioni, la misura per obiettivo di “Perseguire equità ed efficienza nell’erogazione delle prestazioni e dei servizi in favore di cittadini e imprese”, è proprio l’“Attuazione del federalismo fiscale e dell’autonomia differenziata”.
Quindi, in un documento che viene presentato a Bruxelles, il nostro governo presenta il federalismo fiscale e l’autonomia differenziata come misure per “perseguire equità ed efficienza…”.
Ovviamente il passaggio doveroso è la definizione dei “LEP”, o meglio la “Definizione preliminare dei livelli essenziali delle prestazioni e correlati fabbisogni standard”.
A pagina 183 vi è la Tavola A.III.1: conto della PA a legislazione vigente (in milioni)
In essa sono leggibili le spese in conto capitale, gli investimenti fissi lordi, i contributi in conto/capitale. Per cui possiamo fare la proporzione del 34%. Ma nel frattempo la normativa sulla clausola del 34% è stata modificata da Fitto prima che egli stesso venisse spostato a Bruxelles. La nuova dicitura prevede che alle regioni del Sud Italia venga destinato il 40% delle “risorse allocabili”. Abbiamo già trattato questo argomento qui.
Quello che non riusciamo a trovare sono proprio le “risorse allocabili”. Per cui non possiamo fare la proporzione del 40%.
[1] https://www.dt.mef.gov.it/it/news/2024/piano_strutturale_30092024.html
[2] https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/DFP13.pdf?_1728296664886
[3] https://pagellapolitica.it/articoli/piano-strutturale-bilancio-approvato-parlamento
[4] https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240419IPR20583/patto-di-stabilita-i-deputati-approvano-le-nuove-regole-di-bilancio . Sul sito del Parlamento Europeo si legge che «Tutti i paesi dovranno presentare piani a medio termine che definiscano i loro obiettivi di spesa e come saranno intrapresi gli investimenti e le riforme. Gli Stati membri con livelli elevati di disavanzo o debito riceveranno orientamenti sugli obiettivi di spesa».