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Rete NO-PONTE. Manifestazione in Calabria il 18 maggio

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Scenderà nuovamente in piazza il popolo NO-PONTE. Dopo le tantissime degli anni passati, un’altra manifestazione si svolgerà sabato 18 maggio a Villa San Giovanni

L’annuncio ufficiale è stato dato nella conferenza stampa del 16 maggio al Teatro Primo di Villa, anche se la notizia girava già da diverso tempo. Moltissime le adesioni che stanno continuando ad arrivare, preannunciando una grande manifestazione che partendo alle 9.30 da piazza Valsesia si concluderà a Cannitello ove sono previsti gli interventi. In una nota diffusa, gli organizzatori sostengono che:

«Nel momento in cui emerge ogni giorno di più l’insostenibilità economica, ingegneristica, politica e ambientale di questo assurdo progetto, che rischia di distruggere l’ecosistema dello Stretto e il tessuto sociale che gli sorge intorno, appare ancora più decisivo manifestare pubblicamente la volontà popolare della cittadinanza dello Stretto contro la realizzazione dell’opera. Mentre l’autonomia differenziata traduce in legge dello Stato le diseguaglianze storiche tra nord e sud Italia, il progetto del Ponte equivale a un’aggressione anti-storica e rapace contro i nostri territori destinata al profitto di pochi, come evidenziato dalle cronache di questi giorni. Per questo è fondamentale ribadire un No all’opera che si accompagni, come sempre nelle rivendicazioni della rete No Ponte, a diversi Sì alle reali priorità per lo sviluppo di Calabria, Sicilia e Meridione d’Italia: Sì alla Sanità – pubblica, efficace, universale; Sì alle infrastrutture come strade e ferrovie, senza dimenticare le possibilità di potenziamento dell’attraversamento dinamico nello Stretto; Sì a serie politiche del lavoro – e non ai proclami fasulli del ministro Salvini; Sì a interventi contro il dissesto idrogeologico; Sì ai servizi che rendano sostenibile abitare e rilanciare questa terra».

Sul sito della Rete NO-PONTE è pubblicato il manifestoNon è più il tempo do aspettare“, nel quale vengono spiegate le ragioni della manifestazione.

«Dopo decenni di depredazione del meridione e della Calabria in cui è stata smantellata la sanità, i servizi sono stati ridotti al di sotto del livello di sopravvivenza e l’economia è stata impoverita determinando l’emigrazione forzata di intere generazioni, adesso vorrebbero realizzare un’opera priva di qualsiasi utilità pubblica». Inizia così il manifesto, con una critica allo stato di abbandono del Sud e di un ponte presentato come la soluzione al problema. Ma che invece – stando a quanto si legge – sarebbe solo uno scempio del territorio e di dubbia utilità.

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