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Ridurre il rischio di calamità naturali: la prevenzione è necessaria

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Ridurre il rischio di calamità naturali
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Ridurre il rischio di calamità naturali : Ecco dei metodi per la prevenzione progettuale applicata sui territori italiani.

Migliorare il corso della Storia con la prevenzione è necessario.

di Pasquale Napolitano

Leonardo Da Vinci, Gaetano Filangieri, Lorenzo De Medici: questi grandissimi uomini della storia italiana, raffigurati nella nostra vecchia moneta della LIRA, dovrebbero essere presi a modello per una visione lungimirante di interesse nazionale che applichi un “metodo di cultura della prevenzione” su tutto ciò riguarda il presente e il futuro dei cittadini.

Ultimamente, chi amministra gli enti locali agisce solo in caso di emergenza, determinando sui territori abbandono e assenza di manutenzione programmata.

Ridurre il rischio di calamità naturali: Noi tecnici del “Catasto”, insieme ad altri, abbiamo bisogno di creare un’azione congiunta per promulgare la cultura della prevenzione su tutto ciò che riguarda il territorio, soprattutto in zone sismiche e sui terreni geologicamente instabili, dove insistono i nuclei abitativi e strutture annesse, con l’applicazione di progetti pro natura, funzionali al piano di transizione ecologica negli anni.

Sappiamo con certezza che i terreni delle città e delle provincie dove vengono tagliati gli alberi, oltre a diventare luoghi insani perché non mitigati più dalle funzioni degli alberi e della vegetazione, non riescono a sopportare le piogge – che in molti casi diventano bombe d’acqua e inondano tutto – soprattutto a causa della poca prevenzione e attenzione manutentiva delle caditoie fognarie.

È risaputo che l’Italia è una penisola ad alto rischio sismico, vulcanico e con terreni idrogeologicamente instabili, condizione di criticità per cui è necessario provvedere quanto prima alla costituzione progettuale condivisa di una struttura tecnica che unisca tutte quelle presenti sul territorio, magari con un nome più appropriato, del tipo “Agenzia di Prevenzione Tecnica del Territorio Nazionale“. Un organismo del genere dovrebbe occuparsi anche dello svolgimento mirato di progetti pro natura, come quelli che la mia associazione no profit “Italia pro Natura” propone da anni, nell’ambito della transizione ecologica tanto cara al nostro Governo nazionale ed europeo.

Degli efficaci metodi di prevenzione per ridurre il rischio di calamità naturali potrebbero essere:

  • Studi mirati e applicati dai geologi sui terreni dei vari territori;
  • Rilevamenti termografici effettuati sulle facciate dei palazzi;
  • Costruzioni di vasche per la raccolta di piogge abbondanti (sempre più frequenti e distruttive nelle nostre città);
  • Piantumazione programmata di alberi che sostituiscono quelli di alto fusto pericolosi;
  • Miglioramento delle costruzioni sismiche;
  • Adeguamenti migliorativi delle strutture esistenti con nuovi materiali più evoluti;
  • Un piano di energia alternativo pro natura;
  • Un piano di sicurezza vulcanico;
  • Un piano di decongestionamento del traffico, in funzione di nuovi parcheggi itineranti nelle città di mare.

I metodi suggeriti per la prevenzione progettuale applicata sui territori potranno far confluire nel progetto menzionato anche le risorse degli altri enti locali e nazionali, dove già operano tutte le professionalità tecniche sul territorio, con l’aiuto dei mezzi tecnologici e il supporto web, affinché si giunga ad applicare una collaborazione congiunta del bene preventivo comune programmato.

Facile intuire che dove non si è fatta manutenzione, di lì a poco, nasce l’opportunità ghiotta di interventi che arricchiscono i preposti e chi vi mette mano dopo le tragedie. Un opportunismo sciocco, cinico e immorale, quello di svendere agli speculatori, che va contro l’etica lavorativa professionale dello Stato, che ha l’onere e l’obbligo di difendere con la Costituzione tutti i cittadini, il territorio instabile e tutte le produzioni imprenditoriali della qualità italiana.

Speriamo che venga accolta la nostra proposta, poiché pone riflessioni e spunti pragmatici che indicano un cammino diverso, ma sano, in materia di prevenzione e progettazione dei lavori sui territori.

La Storia è inesorabile e si ripete sempre, se non interviene qualcuno o tanti che collaborano a migliorarla.

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