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Rischio Vesuvio: a Villa Campolieto l’Intergruppo parlamentare “Sud, Aree fragili e Isole minori” sul piano evacuazione

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Ieri pomeriggio a Ercolano nella splendida cornice di Villa Campolieto l’Intergruppo parlamentare “Sud, Aree fragili e Isole minori”, Presieduto dall’On.le Alessandro Caramiello, si è riunito a convegno per presentare una nuova proposta di legge sul piano di evacuazione rischio Vesuvio, per fare il punto sulle attività finora svolte e  per presentare alla stampa le nomine delle presidenze e vicepresidenze delle otto Commissioni avvenute in seno al tavolo tecnico.

L’incontro di Ercolano, seguito a quello di Bari dell’11 settembre e di Portici del 6 ottobre scorso, è avvenuto nell’ambito di una giornata di riflessione ed ascolto dei territori, dal titolo “SUD, Locomotiva d’Europa – Nuovo Piano di Evacuazione Rischio Vesuvio : da emergenza a opportunità”, alla quale hanno partecipato i componenti dell’Ufficio politico di Presidenza: i segretari, gli On.li Annarita Patriarca di Forza Italia ed Enrica Alifano del Movimento 5 Stelle, oltre al Presidente, On.le Alessando Caramiello, anch’egli deputato del Movimento 5 Stelle e il Presidente onorario, il giornalista e scrittore Pino Aprile. Alla tavola rotonda che ne è seguita hanno preso parte, Pasquale Lampugnale, Vicepresidente nazionale P.I. Confindustria, Enzo Coronato della Fondazione Convivenza Vesuvio, e Paola Marone, Presidente Federcostruzioni

Villa Campolieto

A fare gli onori di casa, Gennaro Miranda, Presidente Fondazione Ville Vesuviane.

A moderare l’incontro  è stato chiamato Luca Antonio Pepe, direttore di CentroSud24 che, dopo un’approfondita disamina sulla grave situazione economica che vive ancora il Mezzogiorno, tra ritardi strutturali e socio economici, spopolamento, disoccupazione e gap infrastrutturali,  ha aperto l’interessante discussione che ne è seguita, sollecitando  i relatori a formulare strategie e soluzioni concrete  per risolvere, una volte per tutte, le annose questioni che attanagliano  oramai da oltre un secolo il Sud del Paese.

Il giornalista napoletano ha colto l’occasione per ricordare ai numerosi partecipanti ai lavori il ruolo e le attività più recenti dell’Intergruppo, concretizzatesi nelle ultime settimane con la presentazione di due distinte proposte di legge sull’equità territoriale e sulle isole minori e 19 emendamenti alla legge di bilancio, con particolare riguardo alla ZES Unica Mezzogiorno, alla rimodulazione dei fondi  PNNR e al comparto  cultura ed istruzione .

La richiesta del Presidente Caramiello di condivisione con la maggioranza delle proposte di legge e degli emendamenti alla legge di bilancio

E’ stata la volta del Presidente Alessandro Caramiello, organizzatore dell’evento e riconosciuto infaticabile ispiratore dell’Intergruppo, il quale ha chiesto  ai colleghi di maggioranza intervenuti ai lavori (Cantalamessa e Patriarca) di condividere le proposte di legge venute dall’Intergruppo, compresa quella sul piano di evacuazione rischio Vesuvio, nonché gli emendamenti alla legge di bilancio che, vista la blindatura operata dal Governo, verranno nuovamente proposti in occasione del c.d. decreto milleproroghe.

L’emergenza Vesuvio e il piano di evacuazione

Caramiello ha annunciato la presentazione a breve di una proposta di legge delega al Governo per organizzare, in caso di rischio d’eruzione del Vesuvio, un piano di emergenza per evacuare i circa 600mila cittadini dei comuni vesuviani,   che secondo l’attuale piano della protezione civile dovrebbero essere trasferiti (“deportati”)  per la stragrande maggioranza nel Nord del Paese e in Sardegna, nelle aree interne della stessa regione Campania e, quindi, nelle province di Benevento, Avellino, Salerno e Caserta. In questo modo, ha precisato il Presidente dell’Intergruppo, l’emergenza potrebbe  tradursi in una vera opportunità per le aree interne,  interessate da gravi fenomeni di spopolamento e depauperamento economico. L’iniziativa legislativa è diretta così ad applicare la già esistente legge regionale (la n.13 del 13.10.2008) disattesa da quindici anni.

Sulle linee operative del piano di evacuazione è intervenuto Enzo Coronato, della Fondazione Convivenza Vesuvio, che ha richiamato i dati di una precedente analisi che avrebbe individuato nelle quattro province campane la disponibilità di circa 180.000 alloggi, che potrebbero fronteggiare la situazione emergenziale, soprattutto nel medio e lungo periodo, evitando così il forzato trasferimento e sradicamento dal territorio campano dei cittadini dei comuni vesuviani.

La proclamazione degli eletti alle presidenze e vicepresidenze delle Commissioni

L’incontro di Ercolano è stato anche l’occasione per ufficializzare  le nomine avvenute in seno alle otto Commissioni dell’Intergruppo. Ad annunciarle lo stesso Alessandro Caramiello che, per ciascuna commissione, ha proclamato gli eletti:

1ª COMMISSIONE Affari Costituzionali e dell’Interno, Giustizia, Ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, Federalismo fiscale (Autonomia differenziata – Fondi PNNR)” Referente: Giovanni Barretta

Presidente: Elisabetta Trenta – Vicepresidente: Ugo Mastelloni.

2ª COMMISSIONE Enti Locali, Affari Esteri, Difesa, Politiche dell’Unione Europea” –  Referente: Angelo Melone

Presidente: Rosita Saporito – Vicepresidente : Massimo Passaro

3ª COMMISSIONECultura, Patrimonio culturale, Istruzione pubblica, Ricerca scientifica”Referente: Giacomo Pascale

Presidente: Rossella Fasulo – Vicepresidente: Mariagrazia Siciliano.

4ª COMMISSIONE “Turismo, Spettacolo, Editoria, Eventi, Sport” Referente: Ettore Nardi

Presidente: Celestino Iacono – Vicepresidente: Valentina Vecchione

5ª COMMISSIONE “Ambiente, Transizione ecologica, Energia, Agricoltura, Produzione Agroalimentare, Pesca”- Referente Vitò Umberto Vavalli

Presidente: Aniello Tirelli – Vicepresidenti: Domenico Alessandro de Rossi e Ilaria Renna.

6ª COMMISSIONE “Trasporti, Infrastrutture, Comunicazioni, Lavori pubblici e privati, Costruzioni”- Referente: Paola Marone

Presidente: Sabatino Nocerino Vicepresidente: Giulio De Angelis.

7ª COMMISSIONE “Industria, Commercio, Affari economici, Innovazione tecnologica e digitalizzazione”- Referente: Pasquale Lampugnale.

Presidente: Francesco CastagnaVicepresidente: Andrea Caliendo.

8ª COMMISSIONE “Affari Sociali, Sanità, Previdenza sociale”- Referente: Francesco Del Deo

Presidente: Mimmo Loffredo – Vicepresidente: Pasqualino de Martino

Gli interventi dei protagonisti

A seguire gli interventi di Paola Marone e Pasquale Lampugnale.

Particolarmente apprezzato l’intervento di Pasquale Lampugnale, Vicepresidente P.I. Confindustria e membro dell’Ufficio di Presidenza dell’Intergruppo, che ha consegnato al Presidente Caramiello il “Rapporto  Aree  Interne Campania”, elaborato per iniziativa della Confindustria Campania e della Regione Campania, con la collaborazione delle Università del Sannio, di Salerno e della Campania-Vanvitelli.

Si tratta di uno studio che ha preso le mosse dalle istanze che provengono direttamente dalle aree interne, che nel Mezzogiorno soffrono maggiormente, rispetto alla fascia costiera, a causa di un divario socio-economico e di un gravissimo gap infrastrutturale che le relegano ad una progressiva marginalità, in qualche caso vero e proprio isolamento, non più accettabili. Il Rapporto, ha detto Lampugnale, potrà essere assunto anche a base di una legge specifica per rilanciare una volta per tutte uno sviluppo adeguato delle aree interne, riequilibrando il rapporto tra Centro e Periferia.

Richiamando dati e statistiche, che evidenziano la sofferenza   delle  aree  interne della Campania, attraversate   da   preoccupanti   fenomeni   di   depauperamento  e desertificazione sociale  ed economica,  e le  iniziative di   ascolto  del territorio, avviate da Confindustria Campania con la “III° Commissione Speciale Aree Interne” del    Consiglio Regionale della Campania, Lampugnale ha messo l’accento sulla necessità di intervenire urgentemente. Occorre recuperare i divari attualmente esistenti, soprattutto dal punto di vista delle dotazioni infrastrutturali materiali ed immateriali, che penalizzano le opportunità di investimento industriale in questi ambititi. La questione si pone come tanto più urgente, atteso che, a partire dal prossimo 1 gennaio 2024 con la nascita della ZES Unica Mezzogiorno, se non si individuano meccanismi premiali per queste aree, la loro situazione di isolamento sarà ancora più pesante.  Eppure in queste aree sono disponibili, più che altrove, risorse strategiche, come acqua, sole e vento, che possono fare da volano di sviluppo per l’intero Paese; tuttavia, avverte Lampugnale,  occorre che per il territorio vi sia un ritorno maggiore, rispetto al passato,  in termini di benefici economici per le rispettive comunità, investimenti e opportunità per le imprese che qui operano o si localizzano.

L’incontro ha registrato anche la presenza del Senatore della Lega, Gianluca Cantalamessa che, sciorinando dati e statistiche, che impietosamente evidenziano la crisi economica del Mezzogiorno e la vera e propria emergenza demografica qui in atto, ha lodato l’iniziativa parlamentare intrapresa da Caramiello, considerata  una  novità importante sul piano politico-istituzionale in grado di porre finalmente la giusta attenzione sui problemi irrisolti del Sud.

Gli Interventi degli esponenti politici regionali e nazionali: Alifano e Patriarca

E’ stata, quindi, la volta dell’On.le Enrica Alifano,  promotrice di uno specifico ordine del giorno di impegno del Governo a sostenere, con sostegni mirati, la nascita di imprese start-up nelle aree interne, che ha svolto un’attenta analisi sulle aree fragili del Mezzogiorno, richiamando la necessità di assumere urgenti iniziative per contrastare i preoccupanti fenomeni di desertificazione socio-economica di questi territori, ingiustificatamente dimenticati,  pur possedendo questi enormi potenzialità.

Il Mezzogiorno, ha detto la Alifano, è come un cavallo di razza che viene ingiustamente imbrigliato e trattato come un ronzino. Bisogna, invece, che gli stessi meridionali acquisiscano consapevolezza di ciò,  consentendo  al Sud di  liberare e impiegare le sue formidabili energie. Nella stessa direzione la proposta di legge, a sua firma, già depositata alla Camera, con il riconoscimento di incentivi fiscali e sgravi contributivi per gli investimenti da proporre nei piccoli comuni delle aree interne con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

La deputata casertana ha voluto, però, avvertire i presenti  che per rilanciare il Mezzogiorno non è sufficiente puntare soltanto sul turismo, ma è necessario anche favorire lo sviluppo industriale, compatibilmente con le vocazioni del territorio.

A seguire l’intervento dell’On.le Annarita Patriarca, segretario dell’Intergruppo, che con la sua presenza ha testimoniato l’importa dell’iniziativa e della condivisione del progetto, in grado davvero di superare gli steccati tra maggioranza ed opposizione. Anche per la deputata di Forza Italia, l’obiettivo comune rimane quello di rilanciare con ogni mezzo lo sviluppo del Mezzogiorno, partendo dagli stessi meridionali e dalla consapevolezza delle grandi potenzialità che qui vi sono, rimaste finora inesplorate.

L’intervento del Presidente onorario, Pino Aprile

Pino Aprile, nella qualità di Presidente onorario dell’Intergruppo,ha chiuso lavori, svolgendo un’analisi chiara, quanto mai cruda della questione meridionale, rimarcando la circostanza della grande novità che l’Intergruppo “Sud, Aree interne e Isole minori” rappresenta nella storia italiana e nel panorama politico istituzionale. Dopo 162 anni dall’Unità d’Italia, ha ricordato ancora lo scrittore pugliese, la questione meridionale è pressochè irrisolta, se non addirittura peggiorata. Sul PNRR Aprile ha rimarcato l’importanza del piano per il SUD, concepito non tanto nell’interesse del Mezzogiorno, quanto piuttosto nell’interesse dell’Europa e delle sue zone più sviluppate che, però, sono oramai sature. Del Resto, ricorda Aprile, se si pensa che, degli 800 miliardi del Recovery Found  appostati dall’Unione Europea per i 27 Stati,  circa 200 sono andati all’Italia, grazie soprattutto al Sud, si capisce qual è, anche per l’Europa, il vero centro propulsore dello sviluppo. Solo il Mezzogiorno, infatti, proprio per la sue condizioni economiche disagiate, con evidenti “differenziali di crescita” rispetto al resto del Paese, presenta al contempo enormi potenzialità, che, se ben assecondate, sarebbero capaci di  farne  la vera locomotiva dello sviluppo, non solo dell’Italia, bensì dell’Intera Unione Europea.

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