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Roma, studenti aggrediti da esponenti di estrema destra

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Nella giornata del 19 giugno, nei pressi di via Merulana, al termine della manifestazione di Elly Schlein, quattro studenti della Rete degli Studenti Medi e di Sinistra Universitaria Sapienza sono stati aggrediti da dei militanti di Casapound, ben noto gruppo di estrema destra.

L’estrema destra attacca gli studenti

Da quanto si può apprendere dal video diffuso poi in rete, l’aggressione è iniziata con un attacco alle spalle di uno dei giovani studenti, con lo scopo di rubare la fantomatica bandiera. Uno dei giovani è stato colpito con un calcio, mentre era già a terra, indifeso e ferito. L’incidente è avvenuto a pochi metri dal Parco di Colle Oppio.

«Mo gli rubo la bandiera». Queste sono le parole che uno degli aggressori dei quattro militanti di sinistra pronuncia prima di scagliarsi contro gli studenti. Dopo avere picchiato i ragazzi, gli assalitori hanno anche tentato di  svestirli delle magliette che avevano indosso, perché troppo di “sinistra”. Dopo un paio di giorni, gli agenti della Digos sono riusciti a identificare gli aggressori: si tratta di militanti di Casapound. Uno di loro è stato rintracciato all’interno del Cutty Sark, un pub frequentato dai militanti del movimento di estrema destra.

Purtroppo, questo non è un caso isolato: negli ultimi tre anni le aggressioni da parte di militanti di estrema destra sono nettamente aumentati. Uno dei più noti è stato quello verificatosi davanti al liceo “Michelangiolo” di via della Colonna, a Firenze. In quella situazione, dei militanti di estrema destra aggredirono alcuni ragazzini prima dell’ingresso in classe.

La manifestazione e lo scandalo di Gioventù nazionale

Il pestaggio dei giovani militanti di sinistra è avvenuto al termine della manifestazione organizzata dalla segretaria del Pd Elly Schlein in merito allo scandalo su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, portato alla luce dall’inchiesta di Fanpage. Tra video di giovani militanti meloniani che inneggiano al Duce e dirigenti che ipotizzano di utilizzare il Servizio civile come fondi, l’inchiesta ha sollevato un polverone mediatico tale che è riuscito ad unire tutte le opposizioni sotto la guida della segretaria dem per in scendere in piazza e condannare quanto venuto alla luce. Ma come era solito aspettarsi, le proteste non si sarebbero arrestate li.

La risposta della collettività: «Basta fascismo»

Ciò che è successo a Roma è un atto di puro squadrismo, brutale, che rappresenta oggi l’ennesimo campanello d’allarme su quanto sia tesa e delicata la situazione politica nel nostro paese.

L’opposizione compatta ha definito l’atto come un’azione di “stampo neofascista” e un vano tentativo di reprimere il dissenso.

In risposta alla violenza, Anpi e Cgil hanno organizzato una manifestazione per esprimere solidarietà e preoccupazione per il clima di violenza. Il segretario Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola, al presidio convocato a piazza Vittorio Emanuele a Roma, ha definito lo stesso presidio come “una grande risposta democratica di una piazza che dice no a chi pensa che si possano in libertà picchiare gli studenti”.

Tuttavia, la mancanza di una chiara condanna da parte del governo su quanto accaduto ha sollevato numerosi interrogativi sulla sua posizione riguardo alla protezione dei diritti civili e alla gestione della sicurezza pubblica.

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