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Salario minimo, Fico in Calabria presenta la proposta: “9€ l’ora”

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Fico presenta in Calabria la proposta di legge sul salario minimo: “9 euro lordi l’ora”, un disegno costruito insieme a PD, Azione e Sinistra Italiana.

Roberto Fico in Calabria nelle giornate del 29 e 30 settembre per parlare della proposta di legge Atto Camera n. 1275 per l’introduzione del salario minimo a 9 euro l’ora, lanciando anche in questa regione la petizione a suo sostegno. Due incontri a Lamezia e a Reggio Calabria.

Un lavoro che ha messo insieme la sinistra ed i sindacati CGIL, UIL, USB e Gilda.

Intervento a Lamezia: «Questo governo è contro le persone che hanno più bisogno»

el suo intervento a Lamezia ha precisato che «Con la nostra proposta rispondiamo all’inerzia di questo governo di destra che non vuole neanche il salario minimo a norma di legge – precisando – dopo aver tagliato, anzi eliminato, il Reddito di cittadinanza, e stoppato il Superbonus, mettendo in difficoltà tantissimi imprenditori e famiglie, blocca anche il salario minimo. Un chiaro atteggiamento contro le persone che hanno più bisogno perché il salario minimo va a colmare quel vuoto retributivo che affligge più di tre milioni di lavoratori». Relativamente ad un confronto con l’Europa ha ricordato che «In Germania quando hanno approvato il salario minimo legale è aumentata la retribuzione ed il Pil. Il timore dell’Italia infondato è che diminuisca la retribuzione media, vi sia un maggiore costo per il datore di lavoro e una diminuzione del Pil. Motivazioni che non stanno nel in cielo né in terra».

Intervengano anche le Regioni

È stato prospettato anche un intervento diretto delle Regioni avendo presentato, nelle regioni ove il M5S abbia un rappresentante, una mozione per il salario minimo. Lo ha spiegato a Lamezia, annunciando che è stata presentata anche al Consiglio della Regione Calabria. Secondo gli ultimi aggiornamenti la mozione è già stata depositata dai consiglieri del M5S anche in Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Umbria, Veneto, Piemonte. E, mentre in Toscana è stata approvata, nelle Marche è stata bocciata. Nella mozione si chiede in pratica agli enti di sostenere la proposta in sede di Conferenza Stato-Regioni ed in ogni altra sede opportuna.

Petizione “Salario minimo subito”

La  proposta di legge è supportata da una petizione “Salario minimo subito” che si può firmare on line sul link

Qui si legge “La nostra Costituzione, all’articolo 36, dice che chi lavora ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Questo diritto viene costantemente violato: in Italia, infatti, sono più di tre milioni le persone che pur lavorando sono povere.

Per questo le forze di opposizione (ALLEANZA VERDI E SINISTRA – AZIONE – MOVIMENTO 5 STELLE – PARTITO DEMOCRATICO – PIÙ EUROPA) hanno firmato una proposta unitaria che prevede che nessun lavoratore possa ricevere una retribuzione oraria inferiore a 9 euro all’ora, senza considerare tredicesima, quattordicesima, tfr, ecc, che devono essere in più”.

Salario minimo, Fico a Reggio Calabria: «Alleanza con Pd, SI, Azione? Vedremo»

Quella sul salario minimo è una norma quindi che la nostra stessa costituzione prevede. Perché la retribuzione deve essere proporzionata al lavoro svolto e «sotto i 9 auro si muore di fame». Un concetto ribadito anche a Reggio Calabria aggiungendo «Sono molto contento del lavoro in Calabria, abbiamo già raccolto tante firme grazie all’impegno degli attivisti. Sotto i 9 euro l’ora lordi si muore di fame e significa in sostanza sfruttamento. Alleanza con il Pd, Sinistra Italiana, Azione? Vedremo, sicuramente ci dovremo confrontare. Punti in comune? Sull’Autonomia differenziata con i Dem va fatta una battaglia insieme».

In una intervista rilasciata ai margini dell’incontro a Reggio ribadisce «Il M5S, insieme a tutte le opposizioni, tranne Italia Viva, ha presentato questa proposta. Ora c’è una sospensiva di sei mesi perché il governo non è d’accordo sulla proposta ma noi andiamo avanti perché pensiamo che il salario minimo sia importante e fondamentale per il nostro Paese e per quei lavoratori che ne hanno bisogno che sono circa tre milioni».

E alla domanda specifica sulla possibile alleanza con tali forze di opposizione dichiara. È un terreno su cui noi ci dobbiamo confrontare perché abbiamo tante tematiche di cui dobbiamo parlare e che possono creare un canale, una strada anche per il futuro. Anche con il Partito Democratico sull’autonomia differenziata dobbiamo fare una lotta senza tregua fin quando il provvedimento scellerato di Calderoli non verrà ritirato definitivamente».

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