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Sant’Antimo, caduti sul lavoro: una villa in memoria di Giuseppe Dell’Omo

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Sant’Antimo, caduti sul lavoro: una villetta comunale in memoria di Giuseppe Dell’Omo. La cerimonia ha avuto luogo in Via Crucis Domenica 13 Ottobre. Non a caso, nella 74esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

Ai nostri microfoni il figlio di Giuseppe, Santo Dell’Omo. Originario, assieme alla sua famiglia, del paese a Nord di Napoli. Nonchè Presidente dell’associazione “Giuseppe Dell’Omo”, contro gli infortuni sul lavoro. Associazione che ha richiesto, e poi ottenuto, l’intitolazione della villa sui caduti sul lavoro, omaggiandola con una targa associativa.

Caduti sul lavoro, l’impegno associativo di Santo Dell’Omo

A che scopo e quando nasce, l’associazione “Giuseppe Dell’Omo?”

L’associazione Giuseppe Dell’omo nasce ufficialmente nell’anno 2023, a seguito della tragica morte sul lavoro del mio papà, nel 2019. L’associazione ha come scopo tutte le attività concernenti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, è impegnata anche nelle attività di informazione, attraverso i propri canali social. Infine, per quanto riguarda le attività formative, stiamo lavorando affinchè queste siano rivolte a tutti in forma completamente gratuita. Non a caso, uno dei principali problemi e causa degli infortuni sul lavoro in Italia, riguarda proprio la mancata formazione pratica rispetto a quella teorica. Non sarà semplice realizzare quest’altro grande obiettivo, ma con la caparbietà che ci contraddistingue, sono sicuro ci riusciremo. Lo scopo principale è quello di toccare le coscienze di chi, ogni giorno, mette a rischio la vita dei propri lavoratori.

In riferimento alla tematica trattata dall’associazione, quali iniziative si sono svolte e si svolgeranno, per dare lustro alla causa?

Le iniziative svolte sono state numerose, molte delle quali non sono state pubblicizzate per scelta. Derivata della riservatezza di numerose segnalazioni ed esposti che abbiamo fatto e continuiamo ancora a denunciare. Un’iniziativa in particolare ci tengo a menzionarla: siamo stati presenti, per diverse annualità, a Viareggio. Trattasi di una mostra dove vengono esposte le foto con annesse didascalie di tutti gli eroi del lavoro che hanno perduto la vita. Tra queste, vi era anche la foto del mio papà, Giuseppe Dell’Omo. Così come tengo a riportare la nostra presenza al corteo della morte di un giovane ragazzo, Raffaele Vergara, deceduto sul lavoro nella città di Afragola (NA). Infine, da poco abbiamo raggiunto un risultato che stavamo aspettando da anni ovvero la titolazione della villetta Caduti sul Lavoro locata in Via Crucis a Sant’Antimo (NA).

Per ciò che riguarda le iniziative future che svolgeremo, anche queste saranno numerose. Tra queste vi sarà la realizzazione di un portale informatico di supporto a tutte le famiglie colpite dalla mia stessa tragedia. Il portale prevederà un apposito spazio in cui si potrà parlare con professionisti del settore in una modalità totalmente gratuita. Non sarà semplice realizzare quest’ultima parte del progetto, infatti ci avvarremo di diversi volontari. Avvocati, Ingegneri, Consulenti, Formatori: abbiamo contatti quotidiani con professionisti da ogni parte d’Italia.

Morti sul lavoro in Italia, i dati allarmanti

Dall’ultima relazione annuale dell’Inail emerge una diminuzione di morti ed infortuni sul lavoro, ma i numeri delle vittime restano alti. Qual è il suo pensiero riguardo alla legislazione italiana, in materia di sicurezza sul lavoro?

L’associazione ritiene che la relazione non sia conforme alla realtà. Questo perchè, al suo interno, sono assenti tutti quei lavoratori che perdono la vita sulle strade. In itinere e in tantissimi altri casi, come i lavoratori deceduti non assunti. Dunque, in realtà, i numeri delle vittime sono quasi il doppio di quelle accertate dall’Inail.

In merito alla legislazione italiana, invece, la nostra associazione ritiene che non vi siano leggi adatte e processi penali troppo lunghi. Non vi è ancora una legge specifica circa l’omicidio sul lavoro, l’attività ispettiva è obsoleta. Infine, come accennavo già prima, la formazione italiana in materia è a maggior ragione teorica, anzichè pratica. In merito a tutto ciò, siamo impegnati con tante altre associazioni di categorie, nonchè parlamentari della Repubblica.

Santo Dell’Omo, una vita segnata dalla tragedia familiare

Quanto e come ha impattato, la tragedia familiare vissuta, sulla sua vita? Cosa sente di dire, a chi si trova nella sua stessa situazione?


La tragedia vissuta ha impattato pesantemente non soltanto sulla mia vita, ma anche su quella di tutta la mia famiglia. Attualmente siamo assorbiti dalle ultime fasi del processo penale. Ci siamo impegnati con tutte le nostre forze per avere giustizia, e spero che tutti gli sforzi verranno ripagati. Ringrazio infinitamente chi mi è stato vicino in questa avventura tortuosa, immensa e dignitosa. In particolare ringrazio l’Ingegnere Pasquale Iovine, che ha fatto sua questa battaglia avendo reso il caso più chiaro al Giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord. Oltre alla già chiara evidenza dei fatti alla stessa procura di Napoli Nord e all’ ASL Sezione Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro. Ancora, ringrazio il Comandante Biagio Chiariello, per la vicinanza ed i tanti consigli. Corrado Chiariello, noto politico santantimese, che mi è stato accanto fin dal primo momento della tragedia. Infine, un ringraziamento al caro amico Domenico Cacciapuoti, che con il suo blog online “Il Santantimese” ha dato sempre voce all’accaduto.

Alle persone che hanno vissuto e che vivono la mia stessa tragedia, dico di non mollare. Date un minimo di senso a ciò che vi è accaduto, in qualsiasi modo: nel mio caso, la nascita di un’associazione. Impegnatevi nel parlare e nel denunciare qualsiasi situazione anomala, insana, incostituzionale e priva di ogni altra forma di civiltà. Tale da evitare che, l’ennesima famiglia, debba piangere un proprio caro.

Santo Dell’Omo ed il papà Giuseppe Dell’Omo

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