Secondo i dati rilasciati dal Viminale negli ultimi giorni, il numero di sbarchi in Italia dal 2023 sfiora quota 90mila, mentre in base ai dati di Missing migrants project dell’Oim sono stati 2mila i morti da inizio anno.
Torna l’emergenza migranti: sbarchi da record
In seguito all’ultimo sbarco di migranti avvenuto pochi giorni fa a Lampedusa si sono riaccesi i riflettori sulla vicenda della gestione delle rotte migratorie che continuano ad aumentare nel Mediteranno.
A Lampedusa sono state quattro le “carrette” bloccate dalle Fiamme gialle. Si contano complessivamente 1.700 persone di etnia ed età diverse, per la maggioranza tunisini e siriani di età d’adulta.
Le televisioni sono invase da titoli che annunciano un ritorno dell’emergenza migratoria nel nostro paese. Ma la verità è che tale emergenza non è mai cessata. A testimonianza di ciò sono i numeri che certificano non solo come già anticipato un aumento dei flussi migratori verso l’Italia, ma anche il dato preoccupante che vede uno spiacevole aumento dei morti nel Mediterraneo.
Analizziamo la situazione a step:
Dall’entrata in vigore del decreto Ong emerge che da marzo ad oggi sono sbarcati, complessivamente, 79.327 i migranti. Nello stesso periodo, lo scorso anno, erano stati 52.783: un aumento di 26.544 unità. Nello stesso periodo, la rotta del Mediterraneo centrale si conferma la più pericolosa con oltre 22 mila morti dal 2014 secondi i dati diffusi dal Missing migrants project dell’Oim e circa 2mila dall’inizio dell’anno.
Infine, grazie ai dati del Viminale si può stilare anche una lista di nazionalità “dichiarate al momento dello sbarco”. Nel 2023 il maggior numero di migranti è arrivato dalla Guinea (11.637), seguita dalla Costa d’Avorio (11.572), poi Egitto (7.814) e Tunisia (7.022).
La Commissione Europea solidale con l’Italia: il messaggio da Bruxelles
Sulla vicenda Bruxelles ha inviato un messaggio di vicinanza al governo italiano, ribadendo il sostegno al Paese sulla risoluzione del problema.
“La Commissione europea è consapevole e continua a essere preoccupata per l’aumento degli arrivi nel Mediterraneo centrale e in particolare in Italia” queste le parole del portavoce della Commissione europea, aggiungendo inoltre che il sistema per la redistribuzione dei migranti è “attivo” e “permette una ricollocazione adeguata di tali individui”.
Leggi anche: