Home Attualità Sciopero degli attori e sceneggiatori: Hollywood in down

Sciopero degli attori e sceneggiatori: Hollywood in down

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Dal 13 luglio un gran numero di attori americani si è unito alla protesta degli sceneggiatori iniziata a maggio.

È il più grande sciopero di Hollywood degli ultimi anni.

A sostenere per primi lo sciopero spiccano i nomi di Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Charlize Theron, Joaquin Phoenix, Jamie Lee Curtis, Olivia Wilde ed Ewan McGregor.

Chi sciopera? Cosa chiedono?

A indire lo sciopero è stato il sindacato degli attori americani, Sag-Aftra, nato nel 2012 dalla fusione tra la Screen Actors Guild e l’American Federation of Television and Radio Artist.

Oggi, Sag-Aftra conta circa 160mila iscritti, non solo attori, ma anche presentatori radiofonici, modelli e youtubber. Una delle principali richieste è quella rivolta ai servizi di streaming, precisamente, l’aumento dei diritti residuali, ovvero le royalty che vengono pagate quando un film o una serie tv vengono messi online sulle piattaforme.

Una volta, se una serie tv aveva successo e ne venivano trasmesse le repliche, agli attori e agli sceneggiatori veniva pagata una lunga serie di royalty per i diritti residuali.

Oggi, con lo streaming, non è più così, danneggiando enormemente chi ha realizzato il prodotto. Il sindacato chiede dunque che i diritti residuali vengano calcolati per una parte sui dati di ascolto dei servizi di streaming. Nessun problema, se non fosse che studios, come Netflix, Amazon e Disney non vogliono condividere questi dati.

L’altra richiesta verso l’industry riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale nelle produzioni cinematografiche e televisive: esigono garanzie per far sì che l’IA non sostituisca le persone e salvare quindi posti di lavoro. Il punto più critico è stabilire chi sia il proprietario dell’immagine di un attore nel caso in cui l’IA la riproduca.

La “Tata” guida i manifestanti

A guidare la protesta è la leader del sindacato Fran Drescher, celebre negli anni ’90 per la serie “La Tata”. Davanti alla stampa, la Drescher ha attaccato frontalmente i capi degli studios. “Si dichiarano poveri, dicono che perdono soldi a destra e a manca mentre danno centinaia di milioni di dollari ai loro amministratori delegati. È disgustoso. Si vergognino” ha dichiarato, concludendo che “infine il popolo abbatterà i cancelli di Versailles, e allora sarà finita”.

Chi vincerà? Cosa accadrà?

Tra film bloccati e riprese boicottate, gli effetti dello sciopero non saranno evidenti all’istante: i ritardi si vedranno tra mesi, con i film e le serie tv che non escono.

Difatti, le condizioni della protesta della Sag-Aftra prevedono che gli attori non potranno più promuovere serie e film già realizzati, senza alcuna promozione tramite social media o le interviste.

Si prospetta una guerra di logoramento, che vedrà entrambe le parti ad attendere a chi cedere prima.

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