Sciopero dei magistrati, flash mob in tutta Italia contro la riforma Nordio

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“Contro la separazione delle carriere e a difesa della costituzione” è questo il monito che ha guidato lo sciopero dei magistrati indetto dall’ANM in tutta Italia. Una iniziativa molto forte, con pochi precedenti perché questa volta ad incrociare le braccia è stato un potere dello Stato. Una scelta compiuta per sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica un progetto legislativo, a cominciare dalla separazione delle carriere, che a dire della magistratura punta sostanzialmente a “limitare la giurisdizione”.

Uno sciopero a difesa della Costituzione e non di una casta

La percentuale di adesione che sfiora l’80%, è salutata come un successo per una iniziativa che non rappresenta la difesa di una corporazione, “di una casta”, ma della Costituzione. “Noi non difendiamo nessun privilegio – spiega il presidente dell’Anm, Cesare Parodi – ma vogliamo spiegare ai cittadini perché questa riforma è stata voluta. Si è formata nell’opinione pubblica una immagine della magistratura che certamente non corrisponde alla realtà. Si è voluto un narrato sulle toghe negativo”.

I togati del CSM

I consiglieri togati del Csm sostengono le  ragioni dello sciopero dei magistrati indetto dall’Anm e in programma oggi: ”Noi magistrati componenti del Consiglio superiore della magistratura manifestiamo l’adesione alle ragioni dello sciopero dell’Associazione Nazionale Magistrati – scrivono tutti i consiglieri togati di Palazzo Bachelet a eccezione dell’indipendente Andrea Mirenda – Invero si tratta di uno sciopero che la magistratura associata ha indetto non per tutelare interessi di categoria, ma per porre con forza all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della garanzia dell’autonomia e indipendenza dell’ordine giudiziario e, dunque, della tutela dei diritti di tutti”. 

contributo esterno

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