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Siccità: è allarme in tutta Europa, a rischio 300mila imprese italiane

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Siccità
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L’ emergenza siccità sta colpendo gran parte dei paesi europei. In Italia la situazione peggiore si riscontra nel bacino della Pianura Padana. E’ tanta la preoccupazione tra i governi europei.

E’ emergenza siccità in tutta Europa

A causa della scarsità di piogge riscontrata questo inverno, l’ Europa si trova ad affrontare la più grave siccità dell’ ultimo mezzo secolo. Ciò potrebbe provocare per questa estate forti disagi e seri problemi all’ agricoltura, alle fabbriche e alle case.

Nel sud della Francia il lago di Montbel si è prosciugato dell’ 80% e le alte temperature hanno reso difficile la produzione di fiori per l’ industria dei loro raffinati profumi. Inoltre in tutta la Francia si registrano 32 giorni di seguito senza considerevoli piogge.

In Germania le barche per il trasporto merci vengono riempite poco più della metà a causa dell’ abbassamento delle acque del Reno.

Anche in Spagna la siccità ha provocato forti disagi per l’ esportazione di ortofrutta e a Barcellona le autorità hanno vietato l’ innaffiamento dei parchi pubblici.

L’ emergenza siccità non ha risparmiato nemmeno la Grecia, la Bulgaria e buona parte della Turchia, così come l’ Italia che risulta tra le zone più colpite. In genere questi scenari generano allarmi nei mesi estivi ma con l’ inverno ancora in corso per gli esperti è ” una catastrofe senza precedenti “.

L’ Italia è uno dei paesi più colpiti

” La situazione è preoccupante – come rivelato dalla Coldiretti – in particolare per le forniture alimentari. La siccità ha colpito le principali economie agricole europee, già in difficoltà per i costi elevati di produzione dovuti alla guerra in Ucraina “.

In Italia le zone più colpite dalla siccità sono quelle del Centro Nord, in particolare il bacino della Pianura Padana. Qui nasce quasi 1/3 dell’ agroalimentare Made in Italy e vi è la metà degli allevamenti che danno origine alla food valley italiana famosa in tutto il mondo.

Il Lago di Garda è sceso di 70 centimetri sotto il suo livello medio. Sulle Alpi e sugli Appennini la neve risulta essere del 63 per cento in meno rispetto allo scorso inverno. Anche il fiume Po è sceso del 61 per cento sotto la norma e verso il Ponte della Becca – Pavia – si è abbassato al di sotto dei 3 metri rispetto allo zero idrometrico.

Senza disponibilità idrica sono a rischio 300 mila imprese italiane che si occupano di produrre gli alimenti base della dieta mediterranea. Dal grano per la pasta al pomodoro, dalla frutta alla verdura e anche il mais per alimentare gli animali per la produzione di grandi formaggi come il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano. Per non parlare della semina del riso che risulta al minimo da 30 anni.

Vertice sulla siccità presieduto dalla premier Meloni

Il primo marzo si è tenuto a Palazzo Chigi un incontro interministeriale per l’ emergenza siccità, presieduto dalla premier Giorgia Meloni e alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei ministeri Ambiente, Infrastrutture, Coesione, Agricoltura e Protezione Civile. Durante l’ incontro il governo ha valutato le iniziative per un piano di interventi a breve e a media-lunga scadenza. Oltre tre milioni di italiani rischiano il razionamento di acqua dalle loro case. Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche, una percentuale di italiani che va dal 6% al 15% vive in territori con forte siccità.

Come comunicato dall’ Anbi – Associazione Nazionale di Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue – la situazione è sconfortante. La neve sulle Alpi che si scioglie, i laghi del nord al minimo, i fiumi del centro e il Po in sofferenza. Bisogna quindi sistemare gli acquedotti che perdono il 40% di acqua e cercare di accumulare acqua piovana costruendo nuovi laghi.

“Il problema della siccità è grave – ribadisce il ministro Picchetto – . Abbiamo metà della neve rispetto alla media. I corsi d’ acqua, i laghi e i bacini sono in uno stato molto critico”.

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