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Tavares lascia Stellantis, aperta la ricerca del nuovo CEO

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Carlos Tavares (Stellantis)

Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis e uno dei principali artefici della fusione nel 2020 tra PSA e FCA, ha deciso di dimettersi. La sua uscita è arrivata in modo inaspettato. Il consiglio di amministrazione ha accettato all’unanimità la sua decisione. Tavares sarebbe dovuto rimanere al timone dell’azienda fino al 2026 ma lascia Stellantis, holding multinazionale produttrice di autoveicoli, in anticipo. Inizia una fase di transizione che solleva interrogativi sul futuro del colosso automobilistico.

Le ragioni dell’addio di Tavares: divergenze interne e un futuro incerto

Stellantis ha confermato che Tavares avrebbe lasciato la guida del gruppo al termine del suo contratto. La tempistica della sua uscita ha sorpreso molti. Il manager è stato per anni il più pagato nell’industria dell’automobile. Deve il proprio successo intorno alla fusione di PSA e FCA, quarto gruppo automobilistico mondiale. Tuttavia nelle ultime settimane sono emerse divergenze tra Tavares e il consiglio di amministrazione.

Secondo il consigliere indipendente senior del board di Stellantis, Henri de Castries, il successo di Stellantis si era basato fino a quel momento, su una perfetta sintonia tra azionisti, consiglio e CEO. Le divergenze sono diventate evidenti nelle ultime settimane, portando alla decisione di separarsi. Tra i motivi alla base di questa rottura, sembra che Tavares fosse particolarmente preoccupato per il calo delle vendite in America. Ciò avrebbe messo in difficoltà i conti di Stellantis e creato malumori all’interno del management e tra i vari stakeholder.

Transizione e futuro: Elkann al comando ad interim

Il consiglio non intende accelerare sulla scelta del nuovo CEO, che dovrà essere nominato entro la metà del 2025. La ricerca di un successore è già in corso e gestita da un comitato speciale del consiglio. Nel frattempo la gestione del gruppo è stata affidata ad un comitato esecutivo ad interim, presieduto dal presidente di Stellantis, John Elkann. Non si sono fatte attendere le speculazioni sulla figura del futuro amministratore delegato. Tra le figure coinvolte sono emerse Luca De Meo, amministratore delegato di Renault e Olivier Francois, attuale Chief Marketing Officer di Stellantis. Al momento non ci sono però indicazioni concrete sulla direzione che prenderà la nomina.

Elkann nel suo comunicato ha ringraziato Tavares per l’impegno profuso e per il ruolo determinante nella creazione di Stellantis, nonché nei rilanci di PSA e Opel. Inoltre ha sottolineato l’importanza di lavorare con il nuovo Comitato esecutivo ad interim, per garantire la continuazione della strategia aziendale a lungo termine.

Dimissioni Tavares: un’uscita da 100 milioni di euro

L’amministratore delegato dimissionario di Stellantis, avrebbe negoziato una buonuscita che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Secondo alcune indiscrezioni non confermate ufficialmente dall’azienda, l’importo sarebbe legato alla sua uscita anticipata dalla carica di CEO, prevista inizialmente nel 2026. Questi dettagli rivelano anche che Tavares ha guadagnato circa 40 milioni di euro all’anno negli ultimi anni, facendolo diventare uno dei manager più pagati al mondo nel settore automobilistico. La cifra record unita alla decisione improvvisa di lasciare Stellantis, ha suscitato forti reazioni politiche.

Reazioni politiche e richieste di chiarimenti dal Governo

Le dimissioni di Tavares non sono passate inosservate nel panorama politico italiano. Diverse figure politiche hanno immediatamente espresso le proprie opinioni sulla sua gestione e sulle implicazioni per il futuro del settore automobilistico. In particolare, l’opposizione ha sottolineato le difficoltà economiche e produttive che Stellantis sta affrontando, criticando la gestione del CEO uscente.

Tommaso Foti – capogruppo di Fratelli d’Italia – ha sottolineato la necessità di una transizione responsabile, con un focus sulla tutela dell’occupazione e delle competenze. Inoltre ha invitato John Elkann a presentarsi in Parlamento, per spiegare le prospettive future di Stellantis.

Antonio Misiani – responsabile Economia del PD – ha parlato della crisi che sta attraversando Stellantis e l’intero settore automobilistico europeo e ha invitato il governo ad intervenire.

Anche la Lega ha sollevato dubbi sull’operato di Tavares, concentrandosi sull’eventuale “premio” economico che il manager potrebbe ricevere al termine del suo mandato.

Carlo Calenda – leader di Azione – ha dichiarato di non rimpiangere Tavares e lo ha accusato di applicare una “teoria darwiniana” solo ai lavoratori.

Giuseppe Conte – ex presidente del Consiglio – ha sottolineato come, nonostante le dimissioni di Tavares, rimanga forte la preoccupazione per il futuro degli stabilimenti italiani di Stellantis. Molti lavoratori stanno affrontando difficoltà legate alla cassa integrazione e alla perdita di commesse.

Ferdinando Uliano – segretario generale della Fim Cisl – ha ribadito l’urgenza di trovare un nuovo amministratore delegato, con un piano industriale che preveda investimenti strategici in Italia. Inoltre ha richiesto garanzie per evitare ulteriori licenziamenti e per mantenere gli stabilimenti produttivi, in particolare la giga-factory di Termoli.

Calo del titolo Stellantis in Borsa: l’incertezza sul futuro

La partenza di Carlos Tavares ha avuto anche un impatto immediato sulle azioni di Stellantis. Nella prima mezz’ora di scambi il titolo ha ceduto l’8,77% a 11,53 euro e toccando il minimo dal luglio del 2022. Il mercato ha reagito con nervosismo alla notizia delle dimissioni del CEO, preoccupato per l’incertezza che accompagna il processo di transizione ai vertici dell’azienda.

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