Tensione alle stelle in Moldavia con centinaia di manifestanti del partito filorusso Sor che sono scesi in piazza a Chisinau chiedendo le dimissioni del governo di Maia Sandu ed elezioni anticipate. Alcuni manifestanti hanno tentato di fare irruzione nella sede del Governo. Fermati fortunatamente dalla polizia in assetto antisommossa.
Altri sono stati arrestati in seguito alle sommosse. Tra le richieste dei protestanti il rispetto della neutralità nel conflitto e che il Governo agisca per pagare le bollette aumentate più volte negli ultimi mesi.
Tensione tra le fila del Governo con paura di un colpo di stato
La Presidente Sandu assieme ai suoi colleghi di partito teme che dietro alle sommosse ci sia proprio la Russia di Vladimir Putin. Proprio negli ultimi giorni il Governo di Mosca aveva accusato l’Ucraina di destabilizzare la situazione in Transnistria instaurando l’idea di una falsa invasione Russa. Ciò secondo Mosca porterebbe l’Ucraina a giustificare un suo tentativo di annessione ai territori secessionisti moldavi dove sono presenti circa 1500 soldati di Mosca.
Attacchi droni nell’entroterra russo
Tuttavia la Russia ha ben altri problemi sul suo territorio. Nelle scorse ore infatti dopo un violento attacco hacker che ha destabilizzato canali televisivi e diverse stazioni radio in giro per il paese, sono stati registrati attacchi droni su numerosi obiettivi tra cui raffinerie e altri edifici militari/logistici. In seguito presumibilmente alla crescita dei rischi, l’aeroporto di San Pietroburgo ha deciso di chiudere lo spazio aereo, sebbene i Russi parlano di esercitazioni militari. Un drone secondo fonti di intelligence sarebbe arrivato persino a 80 km da Mosca dopo aver viaggiato per circa 600km.
Sospeso il trattato New Start
La Russia ha inoltre sospeso l’adesione al trattato bilaterale con gli USA New Start attraverso una legge firmata e promulgata dallo stesso Putin. Il trattato prevedeva una limitazione in materia di armi nucleari andando a ridurre sensibilmente il numero di testate e armi atomiche. Tuttavia lo zar fa sapere che non si tratta di una completa uscita dal trattato, ma solo di una sospensione.
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