The CereBros scendono nuovamente in campo ma stavolta con il Tg satirico TgHashtag in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 21 su Cusano Italia Tv (Canale 122 DTT) già giunto alla sua 65esima puntata. Il collettivo romano, già noto al mondo social e del web per i loro video ironici e nella fattispecie per le parodie di Gomorra, con le quali hanno riscosso un notevole successo, si sono cimentati in una nuova avventura televisiva con TgHashtag: originale, leggero e ironico lancia ogni giorno notizie di attualità toccando i temi più “caldi” che circolano sul web. Il tutto aggiungendo il giusto mix di comicità e sana satira.
Per CentroSud24, ecco l’intervista esclusiva a Berardino Iacovone e Elena Tubertini, conduttori dell’esilarante tg satirico di Cusano Italia Tv
Berardino, come e perché nasce “Tg Hashtag”?
“La satira è il nostro pane. Ne siamo ingordi. Ci piace, ci diverte e ci tiene in vita, moralmente ed artisticamente… anche economicamente (aggiunge Gian ndr). Moralmente perché si sa, sopravvivere alle notizie di tutti i giorni è sempre più difficile, o la si prende con filosofia o la si prende altrove… artisticamente perché i nostri politici fanno fare gli straordinari ai nostri neuroni.”
“Noi CereBros siamo dei creator un po’ atipici, perché nasciamo prima in radio e tv e poi approdiamo sul web. Abbiamo sempre sperato di tornare “a casa” rinnovati, portando il linguaggio appreso in rete. L’opportunità è arrivata più di 2 anni fa e dopo il successo della nostra parodia ‘Gomorra ai tempi del Coronavirus’, forse il nostro miglior prodotto satirico in cui Ciro e Genny, boss della Camorra si erano lanciati nel business dell’Amuchina. Da lì l’idea “malsana” degli editori e direttori della rete Cusano Italia Tv di affidarci un appuntamento televisivo nella prima serata del Sabato Sera. Così nasce la mamma di “TgHashtag”, ovvero ‘Fattacci, notizie prese in giro‘, un contenitore di approfondimento con le notizie più calde arricchite dai commenti della rete e degli ospiti in collegamento.
Al terzo anno la scommessa è stata quella di passare al quotidiano con una striscia serale dalle 21 alle 21:30. Un concentrato dei fatti, anzi di hashtag più popolari della Rete. Per questo motivo abbiamo pensato che fosse il caso di chiamarlo “Vanessa”, poi però abbiamo optato per “TgHashtag.”
Cosa volete trasmettere al pubblico?
“Hai presente quando ti va di traverso un boccone? Ecco noi ci sentiamo un bicchiere d’acqua, oppure la manovra di Heimlich nei casi più gravi. Però non diamo soltanto spazio alle notizie difficili da digerire, anche a quelle che accendono un barlume di speranza in campo sociale, ambientale e scientifico. Senza tralasciare usi, costumi e pratiche sessuali dei giapponesi…” (aggiunge Gian ndr).
Cosa vi aspettate dal programma?
“Intanto di arrivare alla fine del programma, cosa mai scontata. E poi ovviamente di consolidare l’affetto delle persone… e del nostro editore” (aggiunge Gian ndr).
A chi vi ispirate?
“Bisogna sempre avere dei punti di riferimento, dei modelli da seguire. E non si può prescindere da “Striscia la Notizia” che fa scuola da 30 anni. Però non solo, c’è anche un po’ di Propaganda Live e un po’ di “Chi l’ha visto?“
In che senso “Chi l’ha visto?”
“Abbiamo perso le tracce di Gian. A riempire il suo spazio, e ce n’è molto, l’intelligenza, l’arguzia e la simpatia di Elena Tubertini, una conferma dal primo giorno a Cusano Italia Tv.”
Elena, come ci sente in veste di co-conduttrice? Com’è lavorare con Berardino?
“Quando ho appreso che avremmo condotto nuovamente un programma insieme sono stata felice. Mi lusinga sapere che la scelta sia ricaduta su di me anche per quest’anno. Avverto insieme al mio collega l’urgenza ma anche la responsabilità nei confronti del pubblico, di una conduzione giovane e senza fronzoli e “Tg Hashtag” è il format perfetto. Come se non bastasse ci divertiamo tra noi e con tutta la squadra che gira attorno al programma come fossimo ancora bambini sia durante tutto il processo di preparazione alla puntata che tutta la fase post.“
Gian vuoi aggiungere qualcosa?
“Azz, come parla bello Elena, ma pecchè non l’amm fatt’ fà a essa l’intervista?”
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