Donald Trump torna a scuotere il panorama economico e diplomatico globale con un annuncio che preoccupa l’Unione Europea. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che verranno imposti dazi del 25% sui prodotti europei, in particolare sulle automobili, sostenendo che l’Ue è stata “formata per fregare” gli Stati Uniti. L’ufficializzazione della misura arriverà nei prossimi giorni, ma il messaggio lanciato da Trump è già chiaro: la sua amministrazione è pronta a una politica commerciale più aggressiva.
Dazi sulle importazioni europee: un duro colpo per l’Ue
L’Unione Europea potrebbe subire un contraccolpo significativo da questa decisione. Il settore automobilistico, in particolare, rappresenta uno dei pilastri dell’export europeo verso gli Stati Uniti, con Germania, Italia e Francia in prima linea tra i Paesi esportatori. Se i dazi entreranno in vigore, le aziende del settore dovranno affrontare un aumento dei costi che potrebbe ridurre la competitività delle loro vetture sul mercato americano.
La risposta dell’Ue non si è fatta attendere: fonti vicine alla Commissione Europea hanno già espresso preoccupazione per la possibilità di una guerra commerciale, minacciando contromisure economiche. Bruxelles potrebbe rispondere con tariffe sulle importazioni di prodotti statunitensi, come è già avvenuto nel 2018, quando l’amministrazione Trump aveva introdotto dazi su acciaio e alluminio.
L’ombra di nuove tensioni con Canada e Messico
Trump non ha risparmiato neanche i partner del Nord America. Ha ribadito che i dazi su Canada e Messico entreranno in vigore il 2 aprile, proseguendo così con la sua politica protezionistica. Ma a far discutere sono state soprattutto le sue parole sul Canada, definito “il nostro 51esimo Stato”. Il presidente ha insistito sul fatto che Ottawa deve la sua esistenza al sostegno americano e ha ironicamente chiamato il primo ministro Justin Trudeau “governatore”, suscitando reazioni sdegnate nel Paese vicino.
L’idea che il Canada possa diventare parte degli Stati Uniti è stata più volte rilanciata da Trump nel corso degli anni, spesso come provocazione politica. Tuttavia, queste dichiarazioni rischiano di incrinare ulteriormente i rapporti diplomatici con Ottawa, che negli ultimi anni ha cercato di rafforzare i propri legami con l’Europa per contrastare la politica isolazionista degli Usa.
Ripercussioni globali e possibili scenari
L’annuncio di Trump segna una nuova fase nelle relazioni economiche internazionali. Se le misure verranno effettivamente applicate, si prospetta un’escalation di tensioni commerciali che potrebbe avere effetti su scala globale. L’industria europea, già alle prese con una congiuntura economica incerta, rischia di subire perdite significative, mentre le economie di Canada e Messico dovranno rivedere le proprie strategie commerciali per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
Al contempo, questa mossa potrebbe rafforzare i rapporti tra Ue e Cina, con Pechino pronta ad approfittare delle frizioni tra Washington e Bruxelles per rafforzare i propri legami economici con l’Europa. Nei prossimi mesi, sarà fondamentale osservare la reazione delle istituzioni europee e le eventuali contromisure che verranno adottate per contrastare la strategia protezionista americana.